UN IMPRENDITORE DEL NORD EST… ALL’OMBRA DELLA SERENISSIMA

3 Risposte

  1. Paolo ha detto:

    Quasi misconosciuta è poi la presenza di numerose vetrerie nella zona a cavallo tra il Cadore e la Carnia. Il 30 Marzo 1807 alcuni giovani artigiani renitenti alla leva, per lo più fabbri e vetrai, guidati da un certo Pietro d’Agaro, abbandonando i territori bavaresi in cui si erano rifugiati, scesero da passo Santa Croce Comelico con l’intento di far insorgere i territori veneti e restaurarvi la bandiera di San Marco. La sedicente Armata rivoluzionaria venne presto dispersa ma a distanza di alcuni mesi le si dava ancora la caccia. Ricordo di aver letto qualcosa a riguardo in una nota storia del Cadore e più tardi in una circolare del Prefetto del Tagliamento al sub delegato di Polizia di Asolo.

    • Millo Bozzolan ha detto:

      grazie ! molto interessante.. il Leone che non vuole morire..come adesso 🙂 <3

      • Paolo ha detto:

        Più che altro penso che allora sapessero bene per cosa combattere, ossia per l’autogoverno che aveva fatto prosperare quelle valli. San Marco per loro, che probabilmente non avrebbero mai visto alcunché oltre la chiostra dei loro monti, era sostanzialmente questo.
        Ora la gente ha idee decisamente più confuse e soprattutto non ama per niente la propria terra. Se l’amassero veramente quelli stessi che dicono di impegnarsi per il suo bene non avremmo tante divisioni, tante ridicole schermaglie tra persone che almeno a parole la pensano allo stesso modo.
        Tempo fà le avevo mandato copia di un documento che reputavo di grande interesse. Spero abbia avuto modo di leggerlo. Si trattava di un documento tratto dagli atti di un processo tenutosi tra il 1808 ed il 1809 presso la Corte speciale di Verona contro alcuni imputati di alto tradimento che avevano il medesimo obiettivo dei signori sopra citati. Il capo di imputazione li accusava di aver ordito una congiura “per far risorgere il Veneto” e in queste poche parole per me chiunque non può che scorgere della poesia.
        Del resto la storia delle insorgenze in Veneto è ancora tutta da scrivere.

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