E LA CHIAMANO DECADENZA.. IL SETTECENTO VENEZIANO

3 Risposte

  1. Giovanni Zanon ha detto:

    Ho apprezzato gli apporti culturali di questo blog, dove vengono poste in risalto le luci che ancora l’economia, la burocrazia, l’organizzazione decentrata veneziana emanava nel settecento.Il problema della difesa dello stato “de tera” era però assolutamente sottostimato per non dire sconosciuto. L’affidarsi per lunghissimo tempo ad una neutralità non difensiva, aveva posto la Serenissima in balia degli eventi e scontri tra gli stati europei. Solo il precario sistema degli equilibri tra Francia, Imp: Austriaco ed Inghilterra aveva impedito che all’Austria di mangiarsi lo stato Veneziano. Praticamente inerme. Da qui passa la grande critica al sistema Oligarchico veneziano incapace di rinnovarsi, impoverito, corrotto dal gran numero di Barnabotti in cerca di fortuna, dedito all’apparenza, futilità, alla spesa improduttiva, incapace di capire il grido di dolore delle province di terraferma percorse senza riguardo da eserciti nemici. Il disprezza di Napoleone per Venezia e la sua classe dominante, penso che nasca da queste considerazioni; chi non ha il coraggio di difendersi non è degno di esistere. Non valgono per questo miserabile comportamento tutte le migliori iniziative del mondo.

    • Millo Bozzolan ha detto:

      Non condivido le sue conclusioni, sia per la critica troppo impietosa verso gli ultimi aristocratici veneziani, sia per la quasi assoluzione verso l’Attila dei veneti. Non capisco cosa avrebbe potuto fare Manin e compagnia con l’esercito francese in casa,se non cercare di salvare almeno la continuità dello stato veneto, accettando il passaggio dei poteri alla Municipalità. Ma ospito comunque volentieri la sua opinione.https://www.venetostoria.com/wp-admin/edit-comments.php#comments-form

  2. Giovanni Zanon ha detto:

    Ti ringrazio per lo spazio ricevuto e confido di contribuire alla discussione del bolg .

Rispondi