IL TRADITORE ANDREA BAROZZI E L’IMPLACABILE VENDETTA DI VENEZIA
L’implacabile Irene Bignardi, radical chic che prova a far le pulci alla gloria di Venezia, ci fornisce tuttavia una notizia interessate che qui vi giro. Riguarda la giusta vendetta verso un traditore, che cedette i piani della fortezza di Candia, passando al nemico e facendosi mussulmano per non perdere la signoria della città. Ecco come fu colpito dal castigo tramite dei sicari.
Persino il non cultore di N spy-stories resterà affascinato e divertito da un mondo basato sull’ informazione e sulla disinformazione, in cui le informazioni – e le disinformazioni – impiegano qualche mese ad arrivare a destinazione. In cui i messaggi in cifra sono scritti con inchiostri “simpatici” al limone. In cui i baili – gli ambasciatori della repubblica – chiedono alla madrepatria provviste di veleno per far fuori traditori e rinnegati (e fin qui tutto bene…), ma anche per utilizzarlo contro i capi turchi. In cui si fa ricorso ai purganti per “sconcertare dolcemente lo stomaco” alle vittime e farle morire di “disenteria”. In cui – con una scena cha sembra uscita da una Npièce teatrale – il traditore di Candia, Andrea Barozzi – che si è fatto turco,ha consegnato alla Porta i piani della fortezza, si è rifugiato presso il nemico ed è diventato un’ ossessione per il Consiglio dei Dieci almeno quanto lo è Karla per Smiley nei libri di Le Carrè – dopo essere scampato a false risse e a dosi sempre più forti di veleno, viene finalmente eliminato durante una festa di Carnevale all’ ambasciata di Francia con della polvere di diamante propinatagli in un bicchiere.
La “siora” Bignardi fatica a comprendere questa giusta azione,come non comprende la grandezza della vittoria di Lepanto, fermandosi al ritorno immediato degli interessi veneziani, che furono certamente pochi. Ma lei, e qualche altro storico da cui ha preso l’imbeccata, non vogliono considerare che il Turco fu fermato definitivamente via mare, e infatti il nuovo tentativo di soggiogare l’europa avvenne via terra, con l’assedio di Vienna. Dove furono definitivamente fermati.Altrimenti la signora Irene rischiava di girare col chador, magari chiusa in un serraglio.
Bisogna considerare che questo Barozzi era l’ultimo rampollo di una famiglia nobile veneziana che aveva dominato l’isola da secoli sempre fedeli a Venezia, per cui la voglia di presentargli il conto da parte dei veneti, fu ancora più forte.
i Turchi occuparono la città di Khandakas nel 1669 dopo 25 anni di assedio ed il tradimento di un ingegnere veneziano, Andrea Barozzi, che indicò ai Turchi le parti più deboli della fortezza, cioè le due estremità del recinto fortificato…
Questo è il link dell’articolo comparso su Repubblica nel lontano 1986. velenosa venezia