BELENO, IL DIO DEL SOLE COMUNE A CELTI E VENETI
Di Milo Boz Veneto
BELENOS (BEL o BELENUS o BELINUS) Beleno (Belin)
Belenos = lo splendore, il pulito, il dio del sole – “Belluno la Splendente”
(Galli) Epiteto dell’Apollo dei Galli. Il Dio è collegato al fuoco come elemento trasformatore. .Dio della luce, protettore delle pecore e del bestiame. Sua sposa è la dea Belisama. Sono figure assimilabili alle divinità classiche Apollo e Minerva. Assimilabile al Dio irlandese Lugh, e al Dio Gallese Llew.
Beleno (Belin) è il Dio solare e luminoso, protettore delle pecore e del bestiame, ed è ritenuto uno degli antichi dei celtici più diffusi in Europa. Il poeta gallo-romano Ausonio di Bordeaux nel VI sec d. c. afferma che anche a Bordeaux, oltre che ad Aquileia e in altre zone d’Europa, c’era un tempio dedicato al Dio Beleno.
BELISAMA o Belasama (Britanni) È la dea “molto brillante”, epiteto dato alla Minerva gallica. Dea del fiume Ribble presso le tribù britanne. Sposa di Beleno. Belisama = la dea splendente, la luna.
Beltaine
. Questa parola è celtica e significa “fuoco” e viene collegata al dio Beleno, venerato nella Gallia sud-orientale, in Italia settentrionale, nel Norico. In Friuli è stata chiaramente individuata: sono state contate 54 epigrafi scoperte in Aquileia [vedi http://www.archeologhia.com/CIL/txt/Inschriften/cil05/insaqu-1.txt ] e dedicate al dio Beleno (I-III secolo dell’impero), altre epigrafi sono state rinvenute a Barbana, nella Laguna di Grado, a Concordia e a Zuglio in Carnia.
Beleno e Belluno
Non è un caso se l’antico nome di Belluno è tradotto “Città Splendente”, con riferimento non solo alla divinità celtica Beleno, dio del Sole, ma anche alle chiare acque che la lambiscono (Beleno era protettore delle acque).
Beleno alias Apollo, non era il dio delle acque, un ruolo che nella cultura protoceltica competeva a Bormanus, alias il luvico Chepinos, i quali hanno originato toponimi come Bormio e la relativa sorgente Ceppina, mentre Belisama alias Artemide era la sorella gemella del sole, entrambi figli della lupa Latona, amante di Zeus, il quale la trasformò in lupa per sottrarla alla vendetta di Hera, una tradizione continuata in Italia dalla leggenda di Remo e Romolo figli di Marte.