QUESTO MONITO SU MARMO, TANTO IGNORATO E SFREGIATO NEI NOSTRI TEMPI
ISCRIZIONE EPIGRAFE scolpita su marmo e dettata dal Notaio della Repubblica di Venezia, l’umanista Giambattista Cipelli, detto Egnazio 1473-1553, dapprima murata a Palazzo Ducale, nella sede del Magistrato alle Acque (ora addirittura abolito dall’Italia), si trova attualmente al Museo Correr.
La città dei Veneti, fondata per disposizione della Divina Provvidenza in mezzo alle acque, è da queste difesa invece che da un muro, perciò chiunque in qualunque modo recherà danno alle sue acque pubbliche sia giudicato come nemico della Patria e sia condannato a una pena non inferiore a quella inflitta a chi ha violato le sacre mura della Patria. La legge stabilita con questo editto deve durare in eterno.
Oggi ci si chiede quanti dovrebbero essere in galera, o condannati alla pena capitale, date le continue offese a quel che resta di questa grandissima città, di cui siamo gli indegni custodi.