Casanova: l’Amorale moralizzante utile a chi ?
di Antonia dei Todeschi.
Casanova nasce a Venezia il 2 aprile del 1725 e lo conosciamo come uno dei più grandi seduttori di tutti i tempi.
Ma chi era in realtà quest’ uomo?…
Era bello? Secondo Charles de Ligne: “Sarebbe stato bello se non fosse stato brutto“. Erano davvero eccezionali le trovate e gli artifici delle sue seduzioni? Nonostante la commozione e le lacrime quasi asciutte, anche troppo puntuali, che egli versa nelle sue “Memorie” ad ogni occasione e gareggiando con i pianti dirotti delle amiche da lui sedotte, fu descritto da chi lo conobbe come “meno sensibile di J.J. Rousseau“.
Forse la sua era solo banale eccitazione e, come accanito sportivo eseguiva ostinatamente, su soggetti sempre diversi, la ripetizione del medesimo eterno atto che dovette considerare non solo un piacere ma anche e soprattutto un mestiere. I suoi racconti in società e le sue opere letterarie furono per lui semplice propaganda tanto da fare divenire la sua filosofia un civettuolo articolo di moda e lui stesso un cacciatore di trofei sessuali di tutti i tipi (pare non disdegnasse nemmeno gli uomini).
Fu anarchico in gioventù, massone più tardi, e si sa che alla sua epoca i massoni venivano considerati i padri della futura rivoluzione, quindi fu anche un rivoluzionario. In vecchiaia diventò nemico della rivoluzione e dei seguaci dell’illuminismo; ma allora viveva tra gli aristocratici e scriveva per la buona società, tutto e il contrario di tutto.
Dotato di una memoria meravigliosa, studiò molto con estrema facilità e seguì nei più vari campi il pensiero dell’epoca. Scrisse in tre lingue, tradusse l’Iliade di Omero in veneziano, in prosa e in versi Voltaire e altri autori. Scrisse di matematica, di storia, di astronomia, economia, filosofia ecc. Fu segretario di un avvocato, di un cardinale, di un capitano di galere e viaggiò per incarico dei massoni e dei Rosacroce.
Fu agente del re di Portogallo e del re di Francia. Fece la spia per parecchi governi, incluso per l inquisizione di Venezia, fu alchimista, cercatore di tesori, truffatore, mago e ciarlatano. Si vendeva al miglior offerente, uomo o donna che fosse. Scrisse le sue “Memorie” all’ età di 66 anni e per un quarto di secolo rimasero ignote finché un nipote le offrì ad un editore.
Sappiamo molto bene che le epoche determinano le condizioni per la creazione di nuovi “tipi”, nuovi personaggi alla moda che meglio rispondano al periodo e Casanova diede al “nuovo tipo” i propri tratti. Come Napoleone dimostrò il suo genio militare sfruttando grandi quantità di uomini, grazie alla leva di massa, così il Casanova fu simbolo di un genio erotico, il consumatore in massa di donne.
L’ammirazione per l uno o l altro dei due personaggi mi sembra estremamente fuori luogo e grande è il mio disappunto nel vederli benevolmente legati alla storia di Venezia come piace ad un certo numero di scrittori e alla televisione italiana che si avvale di ogni occasione per descriverne e romanzarne le gesta a scapito di moltissimi altri illustri personaggi e facendolo apparire come unico protagonista della storia veneziana degno di nota. Il personaggio tanto amato da cinema e televisione non fu altri che un imbroglione, un baro, una spia e un incredibile camaleontico opportunista, esaltato nei suoi difetti proprio perché precursore dell’amoralità che caratterizza il nostro tempo, in sintesi, lo si potrebbe descrivere come un interessato benefattore dell’ umanità dei nostri giorni, un radical chic del nostro tempo: un amorale moralizzante.
Una risposta
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