di Michele Bison.

11 gennaio del 1846, è’ la data della solenne inaugurazione del “Gran Ponte sulla Laguna Veneta” ovvero del ponte ferroviario per il collegamento di Venezia con la terra ferma.
Si tratta di una storia nella realtà documentatissima piena di nomi , date, dettagli ma ” stranamente ” poco diffusa o valutata. Per chi conosce l’esistenza di questo ponte, ancora esistente, funzionante e solido dopo 175 anni, in genere lo definisce: “Il ponte Austriaco” o “il ponte fatto dagli Austriaci”.
Nella realtà si tratta di un’opera straordinaria per l’epoca, ideata ,voluta, progettata e realizzata da Veneti a partire dall’ingegnere a capo del progetto, il Veneziano Giovanni Milani fino ai 1000 operai che per 5 anni lavorarono all’opera che una volta terminata era il ponte sull’acqua più lungo del mondo !!

Ma ancora più entusiasmante per la nostra storia è il fatto che tutto il progetto iniziale per la realizzazione della linea ferroviaria Venezia-Milano è assolutamente Veneto.
Nel 1836 l’ingegnere Sebastiano Wagner e il commerciante Francesco Varé presentarono la proposta della linea ferroviaria Venezia – Milano alla Camera di Commercio di Venezia che (riassumendo) accolse l’idea presentando a Vienna la richiesta del “Privilegio”.
Solo in un secondo tempo vennero coinvolti i Lombardi (che peraltro causarono parecchi problemi e rallentamenti al via e alla costruzione dell’opera). Fummo sempre noi Veneti ad iniziare per primi i lavori attorno al 1840 con la tratta Mestre-Padova e nel 1841 iniziammo la costruzione del ponte che durò 5 anni.

Da parte Austriaca bisogna dare atto che la lenta ma precisa burocrazia Asburgica non intralciò il progetto, anzi lo sostenne superando addirittura i veti posti dai militari ed i tentativi di speculazione messi in atto dalla Banca di Vienna.
Se pensiamo che la prima richiesta fu del 1836 e che i lavori iniziarono nel 1840, dobbiamo riconoscere la velocità ed il favore con cui Vienna accolse l’opera per la quale si spese direttamente anche Metternich. Pensiamo agli odierni tempi di realizzazione della Pedemontana Veneta o dell’Autostrada del Mare, MOSE etc.
Il ponte Ferroviario ad una linea fu progettato con una larghezza di 9 metri prevedendo quindi una futura seconda linea di rotaie. Costruito in 222 arcate, con 16 milioni di mattoni e 15 mila pietre tagliate. Furono interrati 80 mila pali di larice (secondo una collaudata tecnologia Veneziana). Furono necessari 8 mila metri di chiuse lineari e la movimentazione di 10 mila metri cubi di terra. 1000 operai lavorarono tutti i giorni al ponte più quelli nei boschi per la fornitura dei pali, più quelli in Istria per le pietre tagliate più quelli che costruivano i mattoni, ai quali aggiungere tutti quelli impegnati nei trasporti dei materiali e logistica varia.
Poco meno di 5 anni di lavoro, la lapide posta sotto la 222^ arcata porta la scritta : 27 ottobre 1845.
L’inaugurazione avvenne l’11 gennaio 1846 alla presenza , tra gli altri, di S.A.I.R. Arciduca Ferdinando d’Austria e del Conte Giovanni Correr, Potenstà di Venezia.
I Veneti avevano realizzato l’allora ponte più lungo del mondo. Realizzato talmente bene che un esame manutentivo realizzato dopo il 1960 ne accertò il perfetto stato di conservazione. Oggi, dopo 175 anni quel ponte continua a svolgere il suo lavoro stretto tra il ponte stradale degli anni ’30 del 900 da un lato ed un nuovo ponte ferroviario terminato negli anno ’70 del 900 dall’altro.
Dispiace solo che ancora oggi, in Veneto siano in molti a ricordare la costruzione del ponte stradale mentre lo straordinario ponte del 1846 sia velocemente “liquidato” come ponte Austriaco.
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