l’Italia nacque in maniera truffaldina e con patti scellerati.

Una risposta

  1. Marco D'Aviano ha detto:

    Milo cita l’eccidio di Bronte. Proprio quell’episodio certifica la regia britannica nello sbarco dei Mille. Il principale feudo di Bronte era stato donato anni prima da Ferdinando I di Borbone all’ammiraglio inglese Horace Nelson per il suo intervento contro la flotta francese. Quando si sollevò la rivolta agraria a Bronte, furono proprio gli Inglesi (che in precedenza addirittura avevano arruolato volontari per la conquista del Regno delle Due Sicilie per la vie di Londra) a sollecitare l’intervento punitivo di Giuseppe Garibaldi contro i contadini siciliani, che rivendicavano assegnazioni di terreni. Ed è lo stesso Generale Garibaldi che già il 30 giugno 1860, da Palermo, rassicura il Console Ingle­se, John Goodwin, facendo scrivere dal Segretario di Stato per l’Interno, Gaetano Daita che «a nome del Dittatore [cioè Garibaldi stesso] si dà l’onore di far conoscere al Sig. G. Goodwin, console di S. M. Britannica in Sicilia, che si son date oggi stesso energiche disposizioni perchè non avvenga il menomo inconveniente, abuso o pregiudizio del diritto e delle proprietà di Lady Nelson, Duchessa di Bronte, e coglie questa occasione per esprimere i sensi della più distinta considerazione».
    Accampato nella fiumara di S. Filippo, nella vicina periferia sud di Messina, senza minimamente appurare i motivi e le cause che avevano portato all’aggravarsi della situazione a Bronte, più per tutelare gli interessi dei possedimenti inglesi che per ragioni di ordine pubblico, il Dittatore dà ordine al suo fidato luogotenente Nino Bixio, di stanza a Giardini, di recarsi immediatamente a Bronte e di reprimere la rivolta.
    Contro le rivendicazioni dei Brontesi l’eroe degli immondi scelse quelli impropri dei cittadini inglesi. Una rivolta, sollecitata e tesa all’attuazione della rivoluzione garibaldina, fu così soffo­cata dagli stessi capi garibaldini.
    Gli inglesi avevano aiutato Garibaldi in tutta la preparazione ed esecuzione della conquista piemontese della Sicilia (orchestrata dalla Massoneria britannica e piemontese): alle navi della flotta inglese, ormeggiate nel porto di Marsala, era stato impartito l’ordine di favorire lo sbarco dei garibaldini, che così si effettuò in modo tranquillo ed incruento: davanti ad esse le truppe borboniche non osarono fermare lo sbarco, perché a Marsala gli italiani sbarcarono su un tratto di costa proprietà degli Inglesi.
    Da: http://www.bronteinsieme.it/2st/mo_601a.html

Rispondi a Marco D'AvianoAnnulla risposta