Quando si faceva ricerca in Veneto: Giuseppe Toaldo
di Theusk
Giuseppe Toaldo Nacque a Pianezze (Vi) nel 1719 e intraprese gli studi presso il seminario di Padova dove in seguito fu anche professore.
Nominato parroco di Montegalda nel 1754 venne chiamato a ricoprire la carica di astronomia presso l’Università di Padova concentrandosi nel frattempo allo studio dell’elettricità e ai mezzi per proteggere gli edifici dai fulmini.
Favorevole alla loro installazione dovette però contrastare i pregiudizi popolari del tempo contro il loro uso scrivendo un trattato “Della maniera di difendere gli edifici dal fulmine” e un opuscolo “Dei conduttori metallici a preservazione degli edifici dal fulmine”.
Come studioso di meteorologia e membro di molte accademie scientifiche si attivó per convertire l’antica Torlonga del castello di Padova, in Specola e fu proprio qui ch’egli fece installare, nel 1773, il primo parafulmine pubblico dello Stato Veneto, seguito, nel 1776, da quello che installó sul campanile di San Marco a Venezia.
Egli si dedicó in modo sistematico alle osservazioni meteorologiche adottando un metodo innovativo che escludeva il pronostico e che si basava sulla statistica.
Il suo interesse in questo campo era strettamente legato alla sua idea di scienza applicata alla pratica quotidiana, alle professioni come quella del marinaio o del contadino.
Grazie al Toaldo la Marineria Veneta fu la prima a dotare le proprie navi di un parafulmine e nel 1774 gli venne assegnato il premio della Società Reale di Montpellier dedicato all’applicazione della meteorologia in agricoltura facendolo conoscere così in ambito europeo.
Dopo la caduta della Serenissima nel 1797, fu chiamato a fare parte del comitato della Pubblica Istruzione, organo di governo universitario (già istituito dalla Repubblica nel 1516) ma si spense pochi mesi dopo, a Padova, colpito da “apoplessia nervosa” l’11 novembre 1797.