Le magistrature veneziane
Oltre al Doge, solo la carica di Procuratore di San Marco era a vita, ma pur essendo una carica importante (veniva subito dopo quella del Doge), aveva un’importanza politica limitata e veniva generalmente conferita a patrizi in età avanzata dopo un lungo servizio pubblico; tutte le altre cariche erano assegnate per brevi periodi che andavano da sei mesi ad un anno e mezzo (solo per i Senatori la durata dell’incarico era di tre anni).
Vigeva poi un particolare istituto detto della “contumacia” che impediva la rielezione al posto precedentemente occupato (con l’eccezione dei Pregadi) che generava una continua rotazione nelle varie magistrature.
Si instauravano di fatto due circuiti elettorali: uno di primo grado, per i cinque consigli più importanti ristretti ad un gruppo di famiglie, e uno di secondo grado per le magistrature che regolavano la vita collettiva e del commercio.
Tra queste le più rilevanti furono i Provveditori alla Sanità (per la prevenzione delle epidemie), i Provveditori alla pompe (per frenare il lusso nella vita privata), i Provveditori all’arsenale, i cinque Savi alla mercanzia, i tre Savi alle acque (per la salvaguardia della Laguna), i Camerlenghi di Comun, i Provveditori sopra i dazi, i tre Savi di Rialto, i due Provveditori alla dogana da mar, i tre Provveditori alla Camera dei prestiti, più altri incarichi limitati nel tempo. Tutte le magistrature avevano il carattere della collegialità.
liberamente tratto da: “Storia di Venezia” di D.Crivellari