Un piatto poverissimo per grandi e piccini. La panà o panada.

Una risposta

  1. Marco D'Aviano ha detto:

    Volevo aggiungere una chicca. Uno degli aspetti trascurati della storia veneta e veneziana è l’arte della ceramica. Per decenni i vari esperti dicevano che non esisteva in laguna una fiorente industria fittile, ma recenti massicce scoperte hanno smentito questo luogo comune. Si sono trovate fornaci in parecchie zone lagunari. I Veneziani, poi, consolidavano gli argini dei canali con i resti di vasellame (detti “cocci”) che riaffiorano in abbondanza. La produzione abbraccia un ampio periodo, dal Medioevo al ‘700; ve ne sono con motivi astrali e geometrici (i più antichi) e con bellissimi paesaggi e figure naturalistiche o volti umani. I servizi della nobiltà riportavano sulle stoviglie i loro stemmi araldici. Ebbene, tra quelli del ‘500 una quantità riporta il nome della pietanza che veniva servita sul piatto interessato. Parecchi piatti veneziani rinascimentali riportano, tra le altre, il nome della pietanza “panada”, segno che questa ricetta non era troppo frugale, anzi doveva essere assai gradita in quel tempo e forse anche oggi, se la riscoprissimo. Diamo un’occhio a questo sito, che propone alcuni begli esempi di ceramica veneziana: questo stile doveva essere abbastanza diffuso, perché ho visto pezzi simili al museo di Ferrara. http://www.terraantica.org/2012/02/03/tradizione-ceramica-a-venezia/

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