UNA BELLA, TOCCANTE RIFLESSIONE SUI LEONI SCOMPARSI DI TRAU’
di Ecce Leo
25 dicembre… una giornata di riflessione…
Il 22 giugno 1420, dopo sessantotto anni d’assenza, Venezia riacquista Traù. Prima cura di Pietro Loredan, capitano generale in Golfo, fu quella di munire la città di nuove e più potenti fortificazioni. Avvenne così che nel 1437 si finisce di costruire il castello principale, chiamato successivamente Castel Camerlengo.
Il progetto della nuova difesa è del famoso ingegnere della Repubblica Lorenzo Pincino, il quale colloca la costruzione ove prima sorgeva la grande “torre della catena”, opera ideata precedentemente al fine di chiudere al naviglio nemico il porto della città. Si presume che fu in tale anno in cui, venne collocato sul torrione principale il famoso Leone col libro chiuso.
La leggenda vuole che il veneto leone tenesse, come di consueto, il libro aperto; ma… che alla caduta della nostra Repubblica, nel 1797, miracolosamente da sé si chiudesse, perché la parola PAX non si potesse più leggere… questa dolce, malinconico e forse ingenuo racconto tradizionale, potrebbe essere nato dall’oblio o semplicemente dall’amore per una patria perduta, giacché i veneziani usavano figurare così il loro amato San Marco, nelle terre di confine, dove le armi non trovavano mai tregua né riposo, risultando questi in luoghi del dolore e dell’odio, il termine PAX, era priva di senso. Si perché in queste terre, dalmati e veneziani, stretti nella più tenace fratellanza d’armi che la storia conosca, combatterono per secoli e secoli la barbarie avanzante da Oriente.
Ma quanti Leoni sono stati abbattuti a Traù? non ci è dato di sapere… sappiamo solo che la città ne era gremita. A noi sono arrivate solo poche immagini di quelli che per pregio d’arte ed importanza storica erano i più conosciuti ed ammirati in tutto il mondo. Ora la parola PAX a Traù non si legge più, in nessun luogo.