IL TIRO “AL BRESSAGLIO” DEI BALESTRIERI VENETI
Poiché il tiro con la balestra fu riconosciuto ‘utile ymo necessarium’ vennero presi più volte provvedimenti per addestrare i miliziani. Fino dal 1299 sembra fossero istituiti appositi bersagli in varie parti della città, e nel 1304 il Maggior Consiglio eleggeva tre nobili ‘ qui faciant fieri brisalia in illis locis quibus erant, preterquam in Sancto Marco… ut gentes recuperent balistas et vadat ad balistandum’ Fu però soltanto nel 1318 che lo stesso Maggior Consiglio approvò una normativa, in seguito estesa come al solito al Dominio, che disciplinava con maggior decisione le esercitazioni dei balestrieri.
Il 17 giugno di quell’anno, constatato come ‘per inconsuetudinem illi qui erant boni balistarii… facti sunt minus boni et juvines .. nihil inde sciant’, si stabiliva come ogni capocontrada fosse tenuto ad iscrivere tra i balestrieri tutti gli abitanti della sua contrada, tra i 16 e i 35 anni, ripartendoli quindi in ‘duodene’, ciascuna guidata da un capo, tenendo ben distinti i nobili dai popolani. I giovani così costituiti, si sarebbero dovuti recare una volta alla settimana – i popolani solamente nelle giornate festive, i nobili solamente in qualsiasi giorno, a loro scelta, a sercitarsi nel tiro nei luoghi dove erano eretti i bersagli, sia in città che all’esterno ( lido di san Nicolò, Murano, Mazzorbo, Torcello e Chioggia) affinché omnes de balistis fiant per continuum exercicio dextri…
tratto da “sei testi veneti antichi” di G, Belloni e M. Pozza ed jouvence
In effetti, Milo, al Lido di Venezia in zona San Nicolò, ci sono delle alture artificiali tra la strada dell’imbarco del Ferry Boat e il cimitero, cioè alle spalle dell’attuale Tiro a Segno, dove erano posti i bersagli. A Murano, invece, poco distante dalla fondamenta centrale, c’è una “Calle Bressagia”, che vuol appunto dire “del bersaglio”, dove un tempo ci si esercitava.