Di cosa parliamo – Il Medioevo – draft

Il periodo cosiddetto medioevale, tra il V e il XV secolo, è vissuto nelle Venezie con il distacco, si può dire lo sdoppiamento, della sua storia tra la nascente Venezia, che guarda più il mare che la terra e la terraferma Veneta, coinvolta dalle migrazioni germaniche, chiamate invasioni barbariche in italiano, e nelle vicende che ne sono conseguite.

Si fa risalire la fondazione mitologica di Venezia al 25 marzo 421. Roma conquistata dai goti, l’entroterra saccheggiato da Attila e tutto quello che sappiamo. Nei primi secoli Venezia, formalmente dominio bizantino, ma contigua all’impero germanico, esercita una accorta politica di equidistanza rispetto ai colossi che la circondano.

Impedisce la sua conquista da parte dei Franchi, commercia e tiene un basso profilo. Passando il tempo si emancipa e già nel’800 è di fatto accettata da tutti come entità indipendente, iniziando la sua ascesa. Non partecipa alle vicende della Lega Lombarda tanto da divenire luogo di mediazione tra i contendenti che proprio a Venezia firmano la pace nel 1175. Ma guarda ancora ad oriente e con la IV crociata inizia la costruzione dei suoi domini orientali, il futuro stato da mar.

L’entroterra, al contrario, percorso da ondate di popoli migranti, innesta l’elemento di cultura germanica nella radice venetica. Conosce il feudalesimo, le lotte tra i comuni, le signorie e i principati, analogamente a tutte le terre a sud delle Alpi, fino a dove arrivarono i Longobardi prima e i Franchi poi, all’incirca fino a Roma. La migrazione che lascia più traccia è quella dei Longobardi, ultimo popolo sceso nelle Venezie per abitarci. In seguito i Franchi, gli svevi e gli altri, verranno solo con eserciti.

Lombardi, cioè longobardi, sono chiamati gli abitanti della pianura a sud delle Alpi. Per tutto il medioevo non si parla di Veneti. Lombardo è chiamato il Pigafetta, vicentino, quando si imbarca sulle navi di Magellano, nel 1519.

Non dubitiamo che tracce del passato abbiano continuato ad influire nel comportamento e sulle scelte dei Veneti di terra. Infatti quando agli inizi del XV secolo Venezia, nel frattempo divenuta potenza economica e militare, decide di crearsi un dominio nell’entroterra, le città Venete aderiscono compatte e in poco più di 20 anni si crea lo ‘Stato de Tera‘ che la storia veneziana tramanda. Resta fuori il Trentino, saldamente in mano all’Impero ma l’unità del territorio degli antichi Venetkens è sostanzialmente rispettata. Si aggiungono i territori della Lombardia Veneta, non a caso ma per affinità ancestrali, ampiamente analizzate negli articoli del sito.