IL SAPONE VENETO CHE LAVO’ GRAN PARTE DELL’EUROPA
Di F. C. Lane
Uno dei tanti primati di Venezia fu, nella sua epoca d’oro, la fabbricazione di un sapone detto “di Castiglia”, particolarmente delicato e profumato, che sostituì ben presto quello in uso più a nord in Europa, a base di grassi animali e addirittura puzzolente.
I fabbricanti veneziani per qualche tempo, durante il secolo XIV, tolsero alla Spagna il primato della fabbricazione del suo sapone detto “di Castiglia”, considerato il migliore di tutti.
Questo sapone, bianco e duro e di odore gradevole, poteva essere venduto come un genere di lusso, quasi come un medicinale, in paesi nordici come l’Inghilterra, dove il sapone di fabbricazione indigena era molle, scuro e maleodorante perché fatto di grassi animali.
Invece del sego i veneziani usavano l’olio d’oliva, che le loro navi portavano in grande quantità dalla Puglia; e invece della potassa usata al nord, come alcali i veneziani usavano ceneri importate dalla Siria, non la cenere marina dei vetrai, ma la cenere di un certo arbusto che conteneva una buona percentuale di soda e produceva quindi un sapone solido che poteva essere profumato secondo i gusti dei clienti.
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