IL Vangelo secondo Marco (in greco: Κατὰ Μᾶρκον)
Il Vangelo secondo Marco (in greco: Κατὰ Μᾶρκον) è il secondo dei quattro vangeli canonici del Nuovo Testamento. Molti studiosi moderni oggi concordano sul fatto che sia stato il primo ad essere scritto, per poi essere usato come fonte per gli altri due vangeli sinottici (il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca), in accordo con la teoria della priorità marciana. Si tratta di un testo in lingua greca di autore anonimo,[2] che l’antica tradizione cristiana attribuisce a Marco evangelista, anche noto come Giovanni Marco, cugino di Barnaba[3]. Tale attribuzione trova riscontro anche in altri indizi che sembrano confermare che l’autore fosse un discepolo di Pietro apostolo.[4]
Il vangelo racconta la vita di Gesù dal suo battesimo per mano di Giovanni Battista alla sua resurrezione (o fino alla tomba vuota nella versione corta), ma si concentra principalmente sui fatti dell’ultima settimana della sua vita. La narrazione concisa rappresentaGesù come un uomo d’azione,[2] un esorcista, un guaritore e un operatore di miracoli. Gesù viene chiamato “Figlio dell’Uomo”,[5] “Figlio di Dio”,[6] e il “Cristo”[7] (traduzione in greco di “messia”).
Due temi importanti del Vangelo secondo Marco sono il segreto messianico e la difficoltà dei discepoli nel comprendere la missione di Gesù. Riguardo al primo aspetto, Gesù ordina frequentemente di mantenere il segreto riguardo aspetti della sua identità e di particolari azioni.[8] Le difficoltà dei discepoli appaiono invece, ad esempio, nella loro difficoltà nel comprendere le parabole (Gesù ne spiega loro il significato, in segreto (4,13-20, 4,33-34)) e le conseguenze dei miracoli che egli compie dinanzi a loro.[2]
Bisogna ricristianizzare il Veneto, ci siamo persi, ma ci ritroveremo, anche con la nostra rinata Repubblica.
invece purtroppo qua parlano di africanizzare il Veneto, chi vincerà questa guerra spaventosa?