I CAVALIERI DI SAN MARCO, CHI ERANO. LE ORIGINI DI UNA ANTICA ONORIFICENZA MILITARE.
I CAVALIERI DI SAN MARCO. le origini dell’antica onorificenza militare. l’unica rilasciata dalla nostra Repubblica, assai avara nella concessione di onori, dato che quando un personaggio anche eminente moriva in difesa dello stato l’idea era che “el gaveva fato el dover suo”. Trascrivo quì quanto ha riportato Dan Morel in una sua ricerca:
“Si dispensino ancora quelle grazie, e beneficio del soldo, agli individui e famiglie del popolo; alle persone di estrazione più civile si promettano in premio cariche, privilegi, titoli d’onor. Si istituisca qualche ordine di cavalleria, si prometta reggimenti e altri avanzamenti onorevoli” così il Magistrato alla Milizia, conforme ai decreti del Senato del 1539 e del 1595 premiava gli atti al valor militare. Nel 1793, seguendo l’esempio austriaco, anche la Serenissima istituì una ricompensa al valor militare “co l’impronta de San Marco”.
All’inizio furono solo di due forge, d’oro e d’argento, ed erano da considerarsi come “pubblico e onorifico contrassegno per le azioni di segnalato valore”. La decorazione poteva esser concessa esclusivamente ai “Bassi uffiziali e soldati” in conformità ai decreti del Senato “li premi in denaro dovranno essere riservati par gente misera e bisognosa”. All’assegnatario comportava un soprassoldo annuo pari a un mese di paga, se medaglia d’oro e mezza mesata, se medaglia d’argento. Il conferimento della decorazione doveva avvenire con una cerimonia pubblica ed alla presenza dei reparti in armi.
Gualtiero Scapini Dal mio libro “FLANGINI”: Flangini voleva rimanere sul ponte di comando per dare ordini fino al suo ultimo respiro, ma la sua mortale ferita frenò l’offensiva e si lasciò alla flotta ottomana il tempo di rifugiarsi nel porto di Stalimene. L’ammiraglio morente formò una linea di battaglia ma gli ottomani si ritirarono. Poi Lodovico Flangini, ormai morente, ordinò che lo portassero in coperta, a poppa della sua nave, e lì, incitando i suoi a continuare a combattere: “ Vardè, San Marco ne aiuta!”, come Epaminonda, spirò. Per la sua morte eroica suo fratello Costantino, per decisione del Senato Veneto, ricevette l’ambita Stola d’oro dell’Ordine di San Marco e fu ordinato Cavaliere di San Marco. L’Ordine della Stola d’Oro di San Marco fu creato per distinguere i patrizi da tutti gli altri cavalieri decorati con l’Ordine di San Marco.
La Stola d’oro consisteva in una fascia in broccato d’oro a fiori, passante dalla spalla destra sul fianco a sinistra. Era completata da una medaglia, come una spilla da infilare sull’abito. Il Senato Veneto la utilizzava per distinguere i suoi membri degni di portarla per meriti militari. Il numero dei personaggi premiati fu approssimativamente di 20 e la decorazione era ereditaria e poteva essere concessa anche ai discendenti fino a ché la Serenissima Repubblica non ne revocasse l’uso.