Un famoso Compositore morto a Venezia
di Simonetta Dondi dall’Orologio
Tra i tanti famosi personaggi storici stranieri innamorati della bellissima città lagunare si trova Richard Wagner, un compositore romantico al quale dobbiamo la riforma del teatro musicale. Tra le altre cose lui sempre scrisse da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori.
Dopo un primo soggiorno dal 1856 al 1859, Wagner e la sua famiglia tornarono a Venezia nel 1882. Dapprima alloggiarono all’hotel Europa poi si trasferirono a Cà Vendramin-Calergi.
Il loro appartamento era all’ammezzato nell’ala affacciata sul giardino, era formato da 28 stanze, cucina e servizi; Wagner apprezzava soprattutto la grande sala per ricevere gli ospiti, la cui doppia finestra offriva una splendida vista sul Canal Grande.
Franz Liszt, che andò a trovare la figlia Cosima e il genero, soggiornò a Cà Vendramin-Calergi sul finire del 1882.
Liszt e Wagner furono visti spesso seduti uno di fronte all’altro, davanti all’ampia finestra sul Canal Grande, mentre chiacchieravano.
Fu proprio qui che Liszt scrisse la prima stesura de “La lugubre gondola” ispirata dai remi di una gondola che, racconta gli “bastonavano il cervello“.
Il 19 aprile venne organizzato un concerto in suo onore nel giardino del palazzo, concerto al quale assistettero centinaia di barche ormeggiate in Canal Grande.
Spesso, durante i suoi numerosi soggiorni a Venezia, a Wagner capitava di assistere in Piazza San Marco a concerti tenuti dalle bande musicali militari austriache che suonavano sue opere.
I veneziani ascoltavano volentieri, ma non applaudivano mai; non per mancata ammirazione verso Wagner ma per dispetto verso i militari austriaci.
La vigilia di Natale del 1882, per festeggiare il compleanno della moglie Cosima, Wagner diresse un concerto privato nelle sale Apollinee della Fenice.
Fu suonata la Sinfonia in Do maggiore, opera giovanile, eseguita dagli allievi e dagli insegnanti del Liceo Benedetto Marcello (la bacchetta è stata gelosamente conservata).
Liszt era presente, e su richiesta di Wagner, suonò al pianoforte un’aria di Rossini.
Ma a Wagner non sarà concesso di godere a lungo della bella casa veneziana. Egli infatti morirà, nel suo studio, il 13 febbraio 1883, a causa di una paralisi cardiaca.
Le sue spoglie furono trasportate via gondola alla stazione ferroviaria e da lì in treno fino in Baviera.
D’Annunzio descrisse il trasporto della salma di Wagner nel suo romanzo “Il fuoco” scrivendo “Il mondo pareva diminuito di valore“, sempre D’Annunzio dettò le parole per la lapide posta sul muro esterno del palazzo, verso il Canal Grande.