GLI ZATTIERI DI BELLUNO PER SAN MARCO
di Giorgio Levorato
Nel 1492 il 3 agosto lo stesso giorno della partenza delle caravelle di Cristoforo Colombo da Palos, convenzionalmente la fine del Medio Evo, viene sottoscritto dal doge Agostino Barbarigo la mariegola (statuto) della scuola degli zattieri per la regolamentazione della navigazione con zattere lungo il Piave. Venezia inizia, così, ad organizzare in maniera sistematica il trasferimento del legname realizzando nel territorio bellunese fra Longarone, Castellavazzo, Ospitale di Cadore e Perarolo una serie di grandi impianti di segheria per far arrivare a Venezia il legname già lavorato.
Cinque erano le “fraglie” di zattieri. Codissago, Ponte nelle Alpi, Borgo Piave, Falzè-Nervesa, Ponte di Piave si dividono il compito di costruire e condurre a Venezia le grandi zattere di legname lavorato e cariche di tutti i prodotti della montagna. (Notizie riportate e desunte dal sito ufficiale del museozattieri di Codissago BL )
Un fatto poco noto ce lo racconta lo storico Perale in “Storia di Belluno” e ci informa di come fossero fedeli alla Repubblica questi coraggiosi Zattieri del Piave: “..il 5 settembre 1511 le truppe franco-tedesche guidate da J. d’Aubigny riconquistarono Belluno, e qui si colloca uno degli aneddoti più interessanti per comprendere lo spirito che animava le diverse componenti sociali Bellunesi: La Palice, impegnato nell’ assedio di Treviso, chiese a Belluno di inviare uomini e armamenti.
Il Trasporto venne affidato ad un gruppo di zattieri, che nel punto più pericoloso del tragitto lungo il Piave diedero fuoco alle zattere, riuscendo a mettersi in salvo a nuoto, mentre gli armati trasportati morirono annegati e i preziosi materiali finirono in acqua. Un vero e proprio sabotaggio, a dimostrazione dello schieramento filoveneziano della parte popolare di Belluno. Anche per questo motivo l’assedio di Treviso si risolse in un nulla di fatto,…” Le guerre “Cambriche” durarono dal 1508 al 1516, ben 8 (otto) anni. I Veneti all’inizio, furono soli contro le maggiori potenze dell’epoca, anche in tale occasione per la Nazione Veneta era minacciata la sua stessa esistenza.
Il territorio Bellunese pagò un tributo pesante, e qui mi pareva importante ricordare un atto eroico e una dimostrazione di amore Patrio non comune, da parte degli Zattieri del Piave. Ora noi Bellunesi siamo dimentichi della antica Patria Veneta, alla quale pur dobbiamo gran parte del nostro passato, della nostra cultura, tradizione e dello stesso nostro presente e modo di vivere. Il semplice pensiero che vorrei condividere con gli Amici che mi leggono La terra dove abbiamo la fortuna di vivere e che molti ancora ci invidiano, viene da lontano.