Capolavori della Ca’ d’oro:San Sebastiano di Andrea Mantegna
Andrea Mantegna era nato nel Padovano nel 1431, a Isola di Carturo, che dal 1963 si chiama Isola Mantegna in onore del suo figlio più illustre.Figlio di un umile falegname, ancora bambino fu guardiano di bestiame, poi aiutante nella bottega del pittore Squarcione. Diciassettenne e consapevole del suo valore di artista, il giovane Andrea se ne andò per non essere più sfruttato. La sua prima opera conosciuta è un San Marco, oggi conservato a Francoforte.Andrea Mantegna. San Marco.
Negli anni successivi in Veneto portò a termine varie opere, tra cui la splendida Pala di San Zeno a Verona.Prese in moglie la figlia di Giovanni Bellini, sorella di Gentile.
Nel 1456 Mantegna andò a Mantova, chiamato da Ludovico Gonzaga, ci sarebbe rimasto fino alla morte, avrebbe creato a Mantova moltissimi dei suoi capolavori, prima tra tutti la celeberrima Camera degli Sposi nel castello di San Giorgio.
Apprezzatissimo da papi e principi, Mantegna oltre che per i Gonzaga lavorò anche a Roma, Firenze, Milano. Le sue opere sono sparse per i maggiori musei di tutto il mondo.
A Venezia, acquistata dal barone Franchetti per la Ca’ d’oro, è giunta una tela raffigurante San Sebastiano. Franchetti per quest’opera, fece appositamente costruire una cappella ornata di marmi policromi, in modo che il dipinto avesse il massimo risalto. San Sebastiano è stato un soggetto ricorrente per Mantegna, prima di questa aveva eseguito altre due pregevoli raffigurazioni del santo, conservate a Parigi e a Vienna.
Quello della Galleria Franchetti è il Santo più tormentato e torturato che il Mantegna abbia mai dipinto. L’ anziano artista, in questa che è una delle sue ultime opere sente avvicinarsi la fine della vita.
Le allusioni alla fugacità della vita sono numerose: il vento che scompiglia i capelli del Santo e gli fa volare i lembi del perizoma; le frecce con cui il Santo è bersagliato, l’espressione drammaticamente sofferente del volto.
Nell’angolo in basso a destra della tela compare una candela spenta, avvolta da un cartiglio, con la scritta in latino ”Nulla è durevole tranne Dio:il resto è fumo”