…E SE QUESTA E’ “ARTE POVERA”, NOIALTRI, COSSA GAVEMO IN CASA?? :D
Di Cristina Marson La Rossa
ARTE POVERA ( Tratto da http:elparlavadeperlu)
Mai come nel Settecento veneziano il desiderio di lusso ha saputo andare d’accordo con l’autenticamobile arte povera.jpg eleganza, il fasto con l’armonia, la ricercatezza con il buon gusto; e raramente gli artigiani hanno variato con altrettanta prodigiosa fantasia le forme, i colori e le decorazioni creando esemplari che sono quanto di più perfetto abbia mai prodotto l’arte del mobile in Italia.
Non tutti, naturalmente, potevano permettersi di acquistare mobili tanto pregiati: la lavorazione di un esemplare era infatti complessa e richiedeva, oltre a materiali costosissimi (oro zecchino, colori, tessuti rari), uno straordinario concorso di mano d’opera (falegnami, vetrai, specchieri, pittori, doratori, intagliatori, tappezzieri).
Per chi non poteva acquistare mobili così lussuosi gli artigiani pensarono di creare mobili più abbordabili, riducendo il tempo necessario al lavoro di laccatura, il più lungo e il più delicato di tutti. Da stampine dell’epoca, appositamente colorite da <<miniatori>>, ritagliavano figurine, paesaggi e altri elementi decorativi, e li applicavano con la colla forte sulle superfici del mobile, sulle, quali era stata già stesa una tinta di fondo; quindi li fissavano e li lucidavano con la <<sandracca>>, una sostanza ottenuta con gomma lacca sciolta nello spirito.
Questa specie di artigianato minore prese il nome di << arte povera >> proprio perchè si rivolgeva a un pubblico modesto, ma finì poi col raggiungere una larga diffusione in tutti gli ambienti, perchè le richieste di mobili diventarono così numerose che gli artigiani, pur di soddisfarle, ricorsero sempre più largamente a questo genere di lavorazione ridotta. Oggi anche questi esemplari sono assai ricercati dagli antiquari e valgono molti euro.