IL MEDICO DI MONTAGNA IN UNA SPERDUTA VALLE FELTRINA
Di Millo Bozzolan
In montagna non era consigliabile ammalarsi d’inverno, se abitavi in valle di Seren in località Tisat e ti circondava un metro e mezzo di neve, e come se questo non bastasse, una slavina bloccava la strada di accesso. Eppure ancora nell’ ’84 questo era lo scenario quando la signora Anna fu colta da un ictus, e prima di cadere sul pavimento, ebbe la forza di chiamare il dottore, oggi mio medico curante.
Così lui partì e si arrestò con l’auto tre chilometri prima all’osteria della Maria di Nardo, dove otto baldi giovanotti del posto si offrirono di dargli una mano. Qui la gente non si tira indietro, se si tratta di aiutare nell’emergenza.
Così fu preparata “la mussa”,(non pensate all’animale , è una una slitta per il trasporto legna) e la colonna di volenterosi iniziò la salita. Immaginate la fatica per percorrere quei tre chilometri! un battitore avanti fendeva la neve e tracciava il solco, gli altri seguivano, compreso il mio dottore munito di stivaloni di gomma adeguati forniti dalla Maria di Nardo.
Arrivano finalmente, trovano la donna riversa sul pavimento, viene soccorsa con due iniezioni, vestita e legata sopra la slitta come un salame. Ora si procede in senso inverso, un battitore sempre avanti, ma gli altri dietro a trattenere con le funi la “mussa”, i cui pattini in discesa farebbero partire la slitta e il suo carico alla velocità di una valanga…alla fine i nostri arrivano alla base e la paziente viene caricata sull’auto.
Questo mi raccontava stamattina il dr. C…, con una punta di nostalgia per i tempi della gioventù, e io lo riporto a voi, perché magari è bene pensare anche alla vita dura di queste persone, tanto diversa dalla nostra di oggi.
DESO NE RESTA NA VITA COMODA (SE FA PAR DIR) E TANTA, TANTA NOSTALGIA… DENE INDRIO EL NOSTRO MONDO VENETO !!!!!!