Strabone racconta come il re dei lupi dona i primi cavalli ai Veneti.
Strabone, storico e geografo dell’età augustea, riportava che il santuario dell’eroe greco Diomede, a cui gli antichi Veneti usavano sacrificare un cavallo bianco, era situato nell’area del sacro sito presso il fiume Timavo, dove sfocia nell’Adriatico.
In questo passaggio Strabone racconta anche la storia mitologica di un lupo, che fu salvato dalle grinfie dei cacciatori da un brav’uomo. Come atto di gratitudine, il lupo (che può essere visto come il prototipo che corrisponde alla figura del Capo dei Lupi) fece apparire dei cavalli selvaggi e li portò nella stalla del suo benefattore.
Questi cavalli erano di qualità superba e dettero inizio alla specie dei cavalli veneti che era ben conosciuta nel mondo greco romano per l’eccellenza della loro razza. L’allevamento dei cavalli e il loro commercio divennero due importanti attività per il mondo veneto. I dati di Strabone sono confermati da altre fonti dell’epoca e anche da ritrovamenti archeologici ed epigrafi.
http://sms.zrc-sazu.si/pdf/11/SMS_11_MKos.pdf
MARIETA SASEL KOK