La grande pittura veneta dell’800. Guglielmo Ciardi.
Di Millo Bozzolan
Nato il 13 settembre 1842 a Venezia, dove morì il 5 ottobre 1917.
Studiò all’Istituto di Belle Arti della sua città. Liberatosi dalla prima educazione accademica, s’ispirò esclusivamente alla natura, con acutezza di percezione e schiettezza di sentimento, affermandosi in una sua tecnica originale. Nella «Guida di Venezia» di Giulio Lorenzetti così è scritto di lui: «Magnifico e solido paesista veneziano, che tornato alla natura, esempio inusitato, ai suoi giorni, con umile e commossa sincerità, iniziò anche prima di Favretto, in Venezia, un’era nuova nella pittura della sua patria».
Si affermò nel 1886 col suo capolavoro Messidoro, che fu premiato con medaglia d’oro alle esposizioni di Nizza e di Berlino ed ebbe tante lodi alla Mostra di Venezia del 1887, dove venne acquistato per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nella quale attualmente si trova con l’altra opera Canal Grande. Suoi lavori principali: L’estate e Verso sera, esposti a Milano nel 1872; Il sole a Quinto; Sul Cimon; Il lavoro; Sul campo, esposti a Napoli nel 1877; Venezia da Campaldo; Chioggia, esposti a Venezia nel 1881; Porto d’Anzio; Ottobre;
Solitudine; La calma, esposti a Torino nel 1880; Venezia, esposto a Roma nel 1883;Sottomarino; Raggio di sole; Quiete, esposti a Firenze pure nel 1883;Canal della Giudecca; Il mattino a Venezia, esposti a Firenze nel 1885; Dopo il temporale; Ritorno dal pascolo; Barche da pesca in riposo, pure a Firenze nel 1886; Plenilunio sul Sile, esposto nel 1898 a Torino. Altre sue opere notevoli: Avanti sera; Lago d’Averno;Dintorni di Roma; Campagna trevigiana; Il torrente; Le Dolomiti; Il Canal Grande da Rialto; Il Canal Grande da San Benedetto; Mattino d’autunno; Sera a Schilpario; Val di Scalve.
Fu insegnante dal 1894 alla morte all’Accademia di Venezia.