Le strade venete, la Mestrina
Di Milo Boz
Il 18 gennaio 1766, il Magistrato alle Acque ritiene indilazionabile il rifacimento della Mestrina (conosciuta anche come Brentana), cioè la strada che conduce a Padove e a Vicenza, perché, essendo costruita sugli argini del fiume Brenta é continuamente minacciata di erosione.
In effetti, quasi tutte le strade della Repubblica sono costruite lungo gli argini dei fiumi e questo almeno per due buone ragioni: non si toglie spazio ai campi, mentre il costo della loro costruzione è minore perché il trasporto dei materiali, potendosi fare con i burchi che lo scaricano là dove effettivamente serve, fa risparmiare lavoro e quindi denaro.
La Repubblica inoltre preferisce utilizzare la ghiaia grossa invece dei ma segni, sui quali gli animali spesso scivolano non trovando che pochi punti di appoggio, mentre la ghiaia unendosi al terreno umido lo rende compatto, saldo, sicuro ed asciutto. Alla sistemazione e riparazione delle strade della Repubblica sono chiamati a dare il loro contributo soprattutto coloro che abitano nei pressi. (nota mia, attraverso le “angarie” cioè lavoro gratuito o a basso salario erano impiegati i contadini della zona, oggi si chiamerebbero “lavori di pubblica utilità”)