LA BASILICA DI SAN MARCO, LA SUA STORIA IN POCHE RIGHE
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La basilica di San Marco così come la vediamo oggi è la terza chiesa costruita nel medesimo sito e dedicata al santo.
Una prima chiesa, voluta come sepolcro del santo, viene costruita dopo l’anno 828 quando i Veneziani trasportano il corpo di San Marco da Alessandria d’Egitto, da dove viene trafugato. Sulla forma di questa prima chiesa sono possibili solo ipotesi basate sui pochi ritrovamenti archeologici. Sicuramente la prima san Marco ha dimensioni più piccole rispetto all’attuale. La struttura modificata di questa chiesa diventerà l’attuale cripta.
Nel 976 un incendio si estende da palazzo ducale alla chiesa, distruggendola in gran parte. Una seconda basilica sorge dal restauro che segue alla distruzione.
La costruzione della terza ed ultima basilica ha inizio nel 1063. Modifiche e trasformazioni si protraggono per secoli. E’ possibile ipotizzare tre fasi nella terza San Marco, coerenti con la sequenza degli avvenimenti politici e collegate a tre dogi della Serenissima: Domenico Contarini, Domenico Selvo e Vitale Falier. Domenico Contarini da inizio alla costruzione nel 1063.
A partire dal 1071 Domenico Selvo avvia la decorazione musiva all’interno della chiesa non finita.
Vitale Falier la consacra e dedica a San Marco l’8 ottobre 1094.
Ultimata questa fase la chiesa appare con cinque cupole ribassate, ricca di colonne, cornici e capitelli ordinati a Costantinopoli e caratterizzata da un linguaggio romanico, in particolare nelle pareti di mattoni.
I primi vent’anni della nuova basilica sono attraversati da eventi rovinosi, grandi incendi e terremoti. In questo periodo vengono inglobate nei fronti nord e sud le preesistenti murature di San Teodoro e del Palazzo Ducale per irrigidire il sistema cupolato non sufficientemente stabile. Nel 1177 il doge Sebastiano Ziani realizza una terrazza su tutto il fronte e certamente amplia o completa il nartece ovest. Dalla terrazza si può osservare la nuova piazza San Marco, ottenuta dopo la copertura del rio Batario.