LA LEGGENDA DI RIALTO
di Simonetta Dondi dall’Orologio
Continuiamo raccontando un’altra leggenda, questa volta si tratta del Ponte più grande e più famoso del Canal Grande.
Non tutti sanno che parte delle pietre impiegate per la sua costruzione provengono dello Zairo (Arena) di Padova; questo succede perché nell’XI secolo il vescovo paga dei debiti con Venezia cedendo le pietre del sopracitato monumento padovano: era normale nel Medioevo riutilizzare le pietre!La costruzione di un ponte così grande ha procurato molte “tribolazioni”, visto che molti erano convinti che non poteva sopportare, peso, curvatura ed una pressione osì grande agli estremi dello stesso. Quindi fu un iter piuttosto lungo e travagliato.
Il primissimo ponte di Rialto risale al 1264 ed era in legno. Solo nel 1507 s’insinuò l’ipotesi di costruirne uno in pietra, idea che si ufficializzò nel 1525.
Fu Michelangelo nel 1529 a proporre il primo progetto. L’approvazione non fu mai data e nel 1551 ancora si discuteva su qualche progetto scegliere.
I favoriti erano Palladio, Scamozzi, Sansovino e Giacomo Barozzi Vignole ma fu Antonio da Ponte (un nome, un destino) a essere scelto e ad aggiudicarsi l’opera nel 1588.
La costruzione terminò nel 1591. Tanto per cambiare, anche il diavolo par si sia inserito sulla storia del ponte!
Si narra infatti che, durante la costruzione d, il diavolo si sia presentato all’architetto e abbia preteso che gli venisse offerta l’anima dellprimo essere che avesse attraversato il ponte, altrimenti non avrebbe permesso la costruzione.
L’architetto allora s’ingegnò un piano per ingannare il diavolo, pensando di far attraversare per primo il ponte a un gallo.
Ma il diavolo venne a sapere del piano di Antonio, e decise di ingannarlo a sua volta: si presentò a casa sua, da sua moglie incinta, e le disse di correre veloce al ponte che suo marito la stava aspettando.
La leggenda narra che l’anima del bambino morto vagò a lungo sul ponte prima di andarsene, aiutato da un gondoliere.