LA TERZA VIA DI PAOLO SARPI, NE’ ‘LAICISMO’ NE’ STATO CLERICALE.

2 Risposte

  1. Marco D'Aviano ha detto:

    Questa pagina dimostra che secondo il Padre Servita Paolo Sarpi, Consultore in Iure della Repubblica Veneta, la Serenissima era un classico STATO CONFESSIONALE.
    Lo “Stato laico”, cioè liberale, allora non esisteva.
    Secondo questa concezione, la cura del Principe (cioè dello Stato) tanto in materia di Religione, quanto in qualsivoglia altra funzione di Governo, era quella di SOVRINTENDERE sia l’attività dei magistrati ordinari (Pretori, Prefetti, Provveditori), sia l’attività dei religiosi che operavano nella Repubblica (Sacerdoti e Inquisitori).
    È vero – dice Sarpi – che la cura particolare della Religione è propria dei ministri della Chiesa, ed è vero che il governo temporale (la giustizia civile e la politica) è propria del magistrato: tuttavia, al Capo dello Stato non spetta esercitar direttamente né l’uno né l’altro, ma indirizzar entrambi.
    L’unica cosa che il Sarpi mette da parte è che sulle cose della Chiesa riguardanti la Dottrina, la giurisdizione ecclesiastica aveva competenza esclusiva e lo Stato non poteva nemmeno sfiorarle.
    Non di meno, Sarpi mostra di rimpiangere i tempi passati in cui lo Stato si occupava in modo più pieno di tutelare la Religione Cristiana.
    Purtroppo, il distacco tra le due concezioni esposte (quella recente, di inizio ‘600, è meno interventista) si deve al fatto che nel secondo ‘500 era esplosa la Riforma protestante che, avendo spaccato in due e più parti la Cristianità, aveva provocato una sorta di distacco tra il potere spirituale e quello temporale.

  2. Lucio Manfrin ha detto:

    Eppure il Sarpi viene accomunato con facilità tra i più accaniti laicisti. La questione è alquanto più complessa, vedo.

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