“Le insegne di grado” degli ufficiali veneti. Per rinfrescare la memoria ….
Di Millo Bozzolan
In un prezioso quanto scarno volumetto edito a Venezia nel 1912 Federico Paleologo Oriundi raccoglie le ordinanze ultime emesse dal Savio alla scrittura (curiosa denominazione che indicava il Ministro della Guerra) tra il1788 e il 1790, che definivano anche le insegne di grado “delli uffiziali” dell’esercito veneziano.
Dopo aver stabilito nel Decreto del 2 giugno 1790, la forma della marsina di lana blu con i risvolti bianchi del colletto e i paramani, si precisa che il cappello (un bicorno nero con gallone di seta nera all’uso dell’esercito francese) deve essere guarnito di una coccarda bicolore formata da due nastri di seta (uno di lana turchina all’esterno e bianca all’interno), tenuta da un nastrino di seta nera a V fermato da un bottoncino.
I cappelli degli Alfieri, dei Tenenti, e Capitani Tenenti, saranno forniti di una rosetta (intendevano di un fiocchetto pendulo) mista di oro e seta blu, affissa all’ala sinistra, con un bottone o asola di seta nera.
-quelli dei Capitani avranno due fiocchetti, uno per ala, ma uguali sempre ai descritti sopra.
Colonnello e Sergente Maggiore (in realtà come si intuisce,corrispondeva al nostro Maggiore), avranno due rosette (intendesi sempre fiocchetti) di filo d’oro.
Altra differenza per questi tre ufficiali era rappresentata dal gallone d’oro, di colore e qualità identici ma di altezza diversi, sul gilet (camiciola).
La stessa cosa si rifletteva sul fiocco della spada (dragona) e del bastone. “Li bastoni degli Alfieri, Tenenti, e CapitaniTenenti, saranno guarniti con pomo d’avorio, quelli di Capitani con pomo dorato liscio, e quello dei graduati (qui si intende Alfieri, Tenenti e Capitani Tenenti) con pomo simile ma distinto con piccola fascia in rilievo dove il pomo si congiunge alla canna”..
Terminava l’ordinanza con la descrizione dei cinturini e pendagli per spada di cuoio bianco lucido, con leoni di San Marco dorati un piccole placche. Anche per i pendagli valeva la gallonatura ai bordi uguale al gilet, per i gradi superiori.
Il colletto per tutti era di pelle lucida bianca fermato da una fibbia di metallo dorato, uno “sparato” in tela battista, dei guanti dipelle gialla e gli stivali di bulgaro neri.