Santa Maria Formosa, la chiesa delle Marie
di Antonella Todesco
Secondo un’antica leggenda veneziana (datata intorno al VII secolo) una notte la Madonna apparve in sogno sotto “vaga forma” all’allora vescovo di Oderzo San Magno ordinandogli di fondare una chiesa in suo onore laddove avrebbe visto fermarsi una nuvola bianca, Il Vescovo, preceduto dalla nuvola, si mise quindi in cammino per trovare il luogo più consono all’edificazione.
Sempre secondo la tradizione fu la famiglia Tribuno a contribuire finanziariamente alla costruzione della chiesa, la quale fu in seguito rinominata Santa Maria Formosa in onore della forma assunta dalla Vergine Maria durante l’apparizione.
La chiesa rimase in piedi solo due secoli. Nell’864 fu riedificata e cinquant’anni dopo arricchita di molte reliquie appartenenti a San Nicodemo.
Nel 1105 il fuoco la distrusse con tutte le reliquie in essa contenute e venne riedificata in “magnifica forma”.
A questa chiesa si collega la bella storia delle spose di Venezia, rapite dai pirati ( la cattura delle spose avvenne nella chiesa di San Pietro di Castello) perché ogni anno, le fanciulle veneziane vi si recavano a pregare il giorno dell’anniversario della liberazione delle loro antenate avvenuta per intercessione della Madonna e, a quel tempo, Santa Maria Formosa era l’unica chiesa dedicata alla Vergine.
Sembra che il pericolo di venir di nuovo attaccati dai pirati ponesse fine all’usanza di fissare un solo giorno per tutti i matrimoni e la festa del due febbraio conservó solo il ricordo della liberazione delle spose.
Difficile conciliare i resoconti di come venisse celebrata questa festa memorabile. Il Sansovino dice che il successo nell’inseguire i pirati e riprendersi le spose fu dovuto in particolare al pronto aiuto e al coraggio degli uomini della contrada di S.Maria Formosa, quasi tutti stipettai, i quali, dopo la vittoria furono ricevuti dal Doge e dal Senato ed interrogati sui loro desideri. I bravi artigiani espressero il desiderio che il Doge, sua moglie e la Signoria, ogni anno visitassero la chiesa della loro contrada nel giorno della sua festa.
Ed avendo il Principe chiesto:” E se piove?” essi avessero replicato:”Se piove vi daremo un cappello per coprirvi e anche del buon vino”. Da questa risposta derivó in seguito l’usanza dell’offerta fatta dal vicario della chiesa al Doge, in nome del popolo, di due fiaschi di Malvasia e di due cappelli dorati con i simboli papali, del Doge e del vicario.
Così sorse la famosa “festa delle Marie” alla quale accorreva gente da tutte le isole intorno.
Venivano scelte 12 ragazze, due per ogni contrada di Venezia, e la sorte decideva quale contrada dovesse provvedere al loro abbigliamento che costava tantissimo perché i sestieri rivaleggiavano tra loro e si arrivó persino a dire che per l’occasione, venisse preso in prestito il Tesoro di San Marco per adornarle con ancora più lusso.
Ogni contrada spendeva dagli 800 ai 1000 zecchini e all’inizio del XI secolo il Doge Pietro Orseolo II lasció per testamento la terza parte del suo patrimonio per le celebrazioni di questa festa.
Le spese per la celebrazione crebbero sino al 1379, anno in cui le risorse della Repubblica furono assorbite dalla guerra di Chioggia, guerra che lasció i veneziani senza voglia e senza forze, i quali, per non celebrarla in tono minore, decisero di abolirla del tutto e, quasi se ne volesse persino cancellare il ricordo, ogni cosa della chiesa associata alla festa venne distrutta negli anni successivi.
La chiesa arrivó persino a perdere molti dei suoi simboli religiosi e la sua facciata si prestó a contenere il monumento al Capitano da Mar e Procuratore Vincenzo Cappello.
Inoltre tutte le case prospicienti la piazza vennero abbattute e riedificate e dell’antica chiesa non è rimasta in piedi neanche una pietra; anche la forma dei canali circostanti ha subito radicali cambiamenti e soltanto una lastra in marmo resta ad indicare il punto in cui si fermó la nuvola bianca.
2 Risposte
[…] Francesco Querini nacque a Venezia nel 1320 da una famiglia Querini del ramo di Santa Maria Formosa. […]
[…] autorità che la considerava un ottimo allenamento. Col tempo si decretó che in occasione di ogni festa delle Marie, si facessero gare di frombolieri e una regata e successivamente la regata divenne una consuetudine […]