SERENISSIMA E OMOSESSUALITA, PER SCHIARIR LE IDEE A CHI FESTEGGERA’ COL VESSILLO AL GAY PRIDE DI TREVISO
“distogliere con siffatto incentivo gli uomini dal peccare contro natura”.
La Serenissima disapprovava l’omosessualità molto di piu’ della prostituzione, tanto che una legge del 1482 stabiliva che chi veniva riconosciuto colpevole del peccato di sodomia doveva essere giustiziato e poi bruciato in mezzo alle colonne della piazzetta di San Marco. Un ‘ ordinanza stabilì che le prostitute che lavoravano nella zona di San Cassiano (PONTE DELLE TETTE ) dovessero affacciarsi alle finestre o stare sulle porte a seno nudo per incoraggiare i clienti e soprattutto per esortare i numerosi omosessuali del tempo all’eterosessualità. Le leggi che riguardano l’omosessualita’ erano severissime : abominandum vitium…eradicetur de civitate nostra tuonavano i DIECI che obbligavano i medici a denunciare chi maschio o femmina , si facesse curare per essere in parte posteriore confractum.
La Serenissima incoraggiava l’esibizionismo delle prostitute per combattere l’omosessualità alquanto diffusa a Venezia tra il XV e il XVI secolo, fino a diventare un problema di stato. Le influenze di sodomia conseguenti al sempre crescente arrivo di mercanti proveniente dal Medio Oriente, al vivace miscuglio di popoli e, con essi, delle rispettive abitudini culturali, provocò una sorta di campagna della Repubblica mirata alla conservazione degli usi e costumi propri di una cultura eterosessuale.
Il mestiere più antico del mondo era, quindi, non solo tollerato, ma quasi, addirittura, favorito.
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