STEFANO MASSARIOTO IL POETA VENETO ANTI ITALIANO. 200 anni di schiavitù.

 Di Millo Bozzolan

Stefano Massarioto (anzi, Paròn Stefano Massarioto) scrivendo su un settimanale diocesiano del trevigiano nella lingua del popolo, diede voce ai veneti umili che non si erano mai riconosciuti nello stato italiano laico e liberale uscito dal Risorgimento. Raggiunse in breve una popolarità grandissima, fondò un movimento ma fu poi stoppato da gerarchia ecclesiastica e stato.

Ecco cosa scriveva nelle sue scenette o commedie: potrebbero essere recitate anche oggi, con poche varianti sul testo.

“”Femo un brindisi ai ladri d’Italia. I lo merita: i roba, i assassina, i manda a remengo arte , comersio e gricoltura, i se condana e po’ anca i se dà i titoli da senatori, da comendatori, da cavalieri de la vaca che li ga fati e latai. Cossa voleu, zé meio butarla in ridar. Vedar che un povero diavolo va a robar un toco de legno e i lo mete in pezon, ma i ladri grandi che ga robà un milon e mezo a la Banca de Roma, misericordia… questi assolti”.

E ancora, in una poesia che ebbe grandissima diffusione egli diceva:

“Lori i magna, ma mi ? mi, poro can / a panza mola come na lasagna / cogna che paga anquò e anca doman. / Par na scianta de orto e na caseta / e per quatro vanese de campagna / i cazza su na tassa maledeta. / Se tegno un musso o un can “Stefano paga” / e par pagar bisogna che sparagna… / polenta suta par ben che vaga / e lori i magna… (etc.)

Cari Veneti, che possibilità abbiamo che lo stato italiano  cambi? Massariotto visse a fine ottocento, subito a ridosso dell’annessione, e le cose da allora sono solo cambiate in peggio, in un crescendo rossiniano. Cerchiamo di prendere finalmente la porta d’uscita. abbiamo già dato, ora ci stanno rubando anche le nostre vite.

https://storiadentrolamemoria.wordpress.com/2014/02/08/illuminato-checchini-detto-paron-stefano-massarioto-4-parte/