UN BELL’EXCURSUS STORICO DI DANILO MORELLO, CULTORE DI STORIA PATRIA, SUI BOMBARDIERI
Di Danilo Morello
Lettera al Gazzettino sui volumi de storia veneta che sta pubblicando:
oltre a complimentarmi con voi per questa nuova e introvabile serie di volumi di storia veneta, cosa sentita ma mancante nelle nostre scuole, vorrei segnalavi, alcuni errori sul volume 5 pagina 121, disegno del Grevenbroch. La discalia sotto il modello del bombardiere riporta alcune inesattezze: 1) a tracolla la bisaccia degli attrezzi, 2)generalmente erano degli schiavoni.
Orbene nel disegno, invece, il soggetto ritratto indossa la fascia cadente al fianco con i colori della Veneta Repubblica. I bombardieri, non sono mai stati presi dalla milizia nazionale, ovvero dagli schiavoni, bensì inizialmente dagli artigiani del luogo che ben conoscevano e sapevano usare gli oggetti da loro fabbricati, in questo caso appunto i cannoni e le bombarde.
Solo successivamente, a Venezia per esempio nel 1501, l’utilizzo di tali armi furono affidate ai Sodalitium Bombarderiorum, ovvero l’ Urbana Truppa Militare comunemente chiamata Bombardieri, che con proprie Schole et regole portava avanti le confraternite. Famosa è quella di Verona dove vi è all’ingresso del loro palazzo una porta monumentale . I privilegi di tali scuole erano talmente radicati che la riforma (1756) del conte Carlo Tartagna (Sovraintendente Generale all’Artiglieria Veneta) comportante lo scioglimento e subentro degli elementi validi nel reggimento d’artiglieria, non prese quell’avvio che si sperava.
Per ultimo, apprezzo i vostri volumi di storia, ma noto che è trattato costantemente sempre e solo il periodo che va dal 1400 al 1600, dimenticando che anche tutto il 1700 è pieno di storia e non solo di carnevale. Auspico, quindi per nel prossimo anno, alfine di commemorare i 300 anni dalla battaglia di Corfù, dove le Venete truppe difesero l’isola dall’invasione, che il vostro giornale esca con una appropriata documentazione sull’evento.
cordiali saluti