UN FAMOSO GRECO VENEZIANO
Un pittore che generalmente si associa esclusivamente con la Spagna (infatti vive e muore a Toledo) è Dominikos Theotokopoulos, più conosciuto come El Greco.
Realmente era un pittore veneziano: era nato a Candia in un momento che quest’ultima apparteneva a Venezia.
La sua formazione pittorica fu anche quella veneziana, si trasferì alla città lagunare nel 1567 per imparare dai grandi pittori.
El Greco si era formato nella famosa Scuola Cretese (Post-Bizantina), nata dopo la conquista di Costantinopoli e che rimane sotto il dominio veneziano fino al 1667, anno nel quale i Turchi conquistano l’Isola.
Fu il principale centro artistico cristiano di matrice greca, l’arte era una fusione tra l’Oriente e l’Occidente, il più grande artista di questa Scuola fu proprio El Greco.
Dopo il suo soggiorno a Venezia cambia i canoni pittorici acquisiti a Candia e scopre un nuovo mondo soprattutto ispirato nel grande Tintoretto, del quale apprende le linee sinuose ed allargate ed il drammatismo dell’illuminazione, che tanto lo caratterizzano.
In quel tempo i pittori veneziani avevano un grandissimo esito presso la Corte iberica: i colori originali ed il tenebrismo del Greco ebbero ancora più fortuna nell’ambiente degli Asburgo spagnoli.
Si trasferì a Madrid nel 1577, sucessivamente fu a Toledo dove si conservano le opere degli ultimi anni dell’artista.
Toledo fu la sede cattolica più importante di Spagna, infatti tuttora si dice che la sua cattedrale è la più antica (Catedral Primada), all’epoca del Greco era un centro grande ed importante.
L’Artista ebbe l’occasione di conoscere il cammino verso la Spagna grazie al suo soggiorno romano dove ebbe contatto con i Farnese (imparentati con gli Asburgo spagnoli).
Quando Filippo II stava costruendo El Escorial, aveva difficoltà a trovare grandi maestri che coprissero le grandi pareti del Monastero: Tiziano era già deceduto (Tintoretto,Veronese ed Antonio Moro rifiutarono andare in Spagna), l’occasione per il Greco si presentò alla morte del pittore spagnolo Navarrete (1579) che non si considerava della categoria dei grandi veneziani che tanto piacevano al Re Filippo.
Grazie al canonico di Toledo, Luis de Castilla, ebbe la possibilità di firmare il primo contratto importante: decorare il Monastero di San Domenico di Silos nella propria Toledo dove venne riconosciuta la sua fama di grande pittore.
Filippo gli commissionò due opere: L’allegoria della Lega Santa ed il Martirio di San Maurizio, però non furono del gusto del monarca che alla fine decise di collocarle nella sacrestia e non nella cappella di San Lorenzo.
Il Re era preoccupato di seguire le regole dettate dalla Controriforma dove nell’immagine oveva predominare il contenuto più che lo stile.
El Greco ritorna a Toledo dove è considerato un grande pittore e nel 1586 ottiene la commissione del suo quadro più celebre, la Sepoltura del conde di Orgaz (che illustra una leggenda popolare locale) che si trova a Santo Tomè a Toledo.
Ebbe un figlio con Jeronima de las Cuevas, chiamato Jorge Manuel che si dedicò alla pittura, aiutando suo padre nella bottega.
Morì nel 1614 e si sa che mai perse il contatto con le sue origini.
In Spagna è famoso come El Greco, parola italiana perchè greco in spagnolo si direbbe griego.
Il rifiuto dei principi classici delle misure e proporzioni sicuramente li apprese a Venezia, per lui il colore aveva la supremazia rispetto all’immagine, concetto avanzato rispetto ai tempi.
L’anatomia umana viene trasfigurata, soprattutto nella maturità, i suoi quadri trasmettono turbamento spirituale chissà dovuto al suo cambio; da greco ortodosso passa a cattolico.