UN FELTRINO CHE AIUTO’ I POVERI
Personaggio unito alla vita di Padova fu Martino Tomitano che con questo nome nessuno lo conosce…..
Nacque a Feltre da una nobile e facoltosa famiglia, nel 1439, casato fondato come racconta la tradizione, da Bernardo ufficiale del re dei Goti, da cui ricevette l’incarico nel 410 di governare la città di Feltre.
Per il governo della città, Bernardo fece costruire un castello a Tomo assumendo il cognome dal toponimo della località.
Martino arriva a Padova per studiare Diritto, poi insegnarà Grammatica per alcuni anni.
Qui entra nel Convento di San Francesco, veste gli abiti e prese il nome di Bernardino da Feltre presto prende fama di grande predicatore, ed entra nell’Ordine dei frati Minori Osservanti nel 1456.
Condennava l’usura e per sottrarre soprattutto alla povera gente dal debito ad usura (condannata dalla Chiesa) che in quei tempi veniva praticata su vasta scala.
Bernardino fu il fondatore del Monte di Pietà (l’istituto che avrebbe prestato denaro ai poveri ad interesse zero e agli imprenditori a bassissimo irrilevante interesse), in varie città della Penisola: Mantova (1484), Parma (1488), Padova (1491), Crema e Pavia (1493), Montagnana e Monselice (1494).
Anche se fisicamente era minuto e la salute cagionevole, possedeva una grande vitalità e forza.
All’epoca della peste del 1478 che colpì (anche) Padova non smise di predicare.
Nell’assistere tanto gli ammalati contrae la tisi di cui morirà, nel 1494.
La Serenissima lo esiliò per le sue prediche e per la grande persecuzione agli ebrei che erano molti dediti all’usura; l’esilio venne revocato nel 1487.
Un giorno mentre stava predicando a Padova s’interruppe per un breve riposo. Alla ripresa della predica si scusò con i fedeli dicendo che era stato a Feltre ai funerali della madre.
Nel corso di una predica a Pavia stette per un lungo tempo immobile in estasi. Disse ai fedeli che in quel tempo aveva visto il funerale di suo padre……i due fatti risultarono veri.