UN GIOVANE FILOSOFO, DIEGO FUSARO, CHE PARLA DI DIFESA DELLA TRADIZIONE E IDENTITA’ DEI POPOLI.
- Risulto tradizionalista perché c’è un pensiero unico onnipervasivo per cui chiunque parli di identità è un fanatico tradizionalista oltranzista e cattolico. Non sono nulla di tutto questo, penso che l’identità sia la base per reagire a questa moderna insensatezza divenuta mondo. Oggi domina il nuovo profilo dell’uomo senza identità, stanno cercando in tutti i modi di creare il profilo del nuovo individuo sradicato, deterritorializzato, precario, flessibile e quindi senza capacità critica, senza radici culturali solide, senza spessore culturale che sappia opporsi alle dinamiche del mercato e del profitto per cui l’uomo diventa del tutto manipolabile.Si nega l’idea stessa di una natura umana violata e ciò permette il sorgere di lotte e rivolte, come dice Camus ne “L’uomo in rivolta”, l’idea di natura umana è sempre stata il fondamento delle rivoluzioni e delle ribellioni contro il potere in nome di una natura umana offesa. Se togli la natura umana e imponi il profilo dell’uomo senza identità allora esso diventa infinitamente manipolabile, da qui la possibilità di indicare una natura umana offesa e mortificata.
- La politica italiana deve anzitutto riscoprire il fondamento di controllo dell’economia riscoprendo il nesso della comunità e della democrazia. Oggi non può esserci democrazia senza stato nazionale sovrano come ci insegna la vicenda della Grecia se togli lo stato nazionale sovrano togli anche la democrazia e lasci il potere invisibile delle banche.A proposito di identità, in molte occasioni hai ribadito di come la famiglia sia particolarmente sotto attacco dal sistema capitalistico proprio attraverso il pretesto delle lotte civili…
La famiglia è oggi sotto attacco e oggetto di un’offensiva continuo perché oggi rappresenta il luogo della stabilità etica borghese e dell’eticità in senso hegeliano che significa stabilità dei sentimenti e degli affetti. Il capitalismo flessibile e precario deve disgregare sia la stabilità lavorativa ma anche quella familiare, scolastica e formativa, sia deve disgregare tutte quelle comunità etiche che non coincidono con l’individuo assoluto e consumatore tipico del capitalismo avanzato.
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