UN PALAZZO DIFFERENTE
Simonetta Dondi dall'Orologio
Il Fondaco dei Tedeschi (o Fontego dei Todeschi) è un edificio, possiamo dire, differente a tutti gli altri che si affacciano sul Canal Grande.
Questo impressionante palazzo fu assegnato dal Senato per la gestione dei mercati tedeschi: i todeschi erano tutti quelli che provenivano d’Oltralpe.
Fin dal XIII secolo la presenza tedesca a Venezia era numerosissima e qui i mercanti avevano un posto dove abitare durante la loro permanenza in terra della Serenissima ed allo stesso tempo un posto sicuro dove tenere le merci sia quelle acquistate in loco che quelle portate dall’Estero.
Nel XIV secolo già fu necessario comprare le case appartenenti alla famiglia Polani dovuto alla necessità di ampliare l’edificio.
Nel 1508 il Fontego fu vittima di un’incendio, ed il Senato lo mandò a ricostruire nel 1508….non si sa bene chi fu l’autore del progetto (si è attribuito a Pietro Lombardo, a Giorgio Spavento e allo Sarpagnino)
I Magistrati che concessero la costruzione non vollero l’uso del marmo, nè ornamenti inutili e che le finestre non fossero traforate: il risultato fu un edificio che non è di stile veneziano, nè di stile tedesco, piuttosto un unico blocco attorno ad un cortile quadrato centrale su quattro ordini di piani con uno stile severo però pratico.
La facciata sul Canal Grande richiama lo stile veneto-bizantino con l’inserimento di due torrette laterali (livellate durante i restauri ottocenteschi) e un grande portico centrale. Anche la planimetria risulta inconsueta: il grande cortile quadrato sul quale si affacciano quattro piani di logge. La pavimentazione è di cotto spinato che permette lo scolo delle acque verso quattro punti di raccolta.
Nell’atrio c’è la scritta: “PRINCIPATUS LEONARDI LAUREDANI INCLITI DUCIS ANNO SEXTO” (ovvero: costruito nel sesto anno di carica dell’Illustrissimo Doge Leonardo Loredan, 1506) per ricordare l’epoca della costruzione.
Nel XIX secolo e a principio del XX si fecero molte ristrutturazioni per permettere il nuovo utilizzo del palazzo come sede delle Poste.
Oggi, come già si è detto appare austero, ma un tempo era tutto affrescato da una serie di nudi allegorici eseguiti da Giorgione e Tiziano….si conservano frammenti nelle gallerie dell’Accademia.