UNA STREGA VENEZIANA
di Simonetta Dondi dall'Orologio
Venezia oltre di storia millenaria è anche piena di leggende che la tradizione popolare segue tramandandoci: sarebbe una vera pena perdere questi racconti.
Questa storiella coinvolge la figlia del grande Tintoretto.
Una vecchia strega tentò di corrompere l’ingenua figlia del pittore: la leggenda narra che in quei tempi si usava far avvicinare i bambini all’Eucarestia durante i dieci giorni successivi alla Prima Comunione.
Una di quelle mattine Marietta (la figlia di Tintoretto) si stava recando nella vicina chiesa a Madonna dell’Orto per presenziare alla messa quando fu avvicinata da una vecchia.
La donna le consegnò delle particole e le disse che le avrebbe dovute mangiare una al giorno per i successivi giorni così sarebbe diventata come la Madonna.
Non doveva però farne parola con anima viva. Marietta accettò ma ogni mattina, a Messa, al posto di inghiottirle le conservava per poi nasconderle in una scatoletta in giardino, sotterrata vicino all’abbeveratoio degli animali.
Dopo qualche giorno gli animali iniziarono a comportarsi in maniera strana: s’inginocchiarono davanti all’abbeveratoio e nessuno riuscì più a smuoverle da lì.
Marietta allora, impauritasi dalla loro strana reazione confessò l’incontro con la vecchia al padre che, conscio delle magiche pratiche oscure, capì che la vecchia era una strega che aveva cercato di rubare l’anima della figlia con questo malvagio trucchetto.
Elaborò quindi un piano: portò le ostie stregate in chiesa e, senza farsi vedere da nessuno, le abbandonò nell’altare. Disse poi alla figlia di affacciarsi al balcone di casa e di chiamare dentro la vecchia.
Tintoretto nel frattempo la aspettava dietro la porta d’entrata e, appena la vecchia varcò la soglia, la randellò con un grosso bastone. La strega capendo di essere in trappola lanciò un urlo disumano e, avvolta in una nuvola di fumo e fuggì, oltrepassando il muro e lasciandovi un buco.
Per coprire il foro e anche a monito e a guardia dell’abitazione, Tintoretto pose davanti il foro l’altorilievo di Ercole con la clava, simbolo di forza e mascolinità. Dicono che la strega non si fece mai più rivedere…..ma non sappiamo se fece altre cattiverie!