Gloria di Antonio Vivaldi
Antonio Vivaldi( Venezia 4 marzo 1678, Vienna
28 luglio 1741) fu il compositore più originale e influente della sua generazione, nell’Italia di allora, e gettò le basi per il concerto barocco.
I suoi importanti contributi allo stile musicale, alla tecnica violinistica
e all’ orchestrazione lo fanno considerare un pioniere della musica orchestrale.
Rispetto alla sua vasta produzione, la quantità della musica sacra vivaldiana che conosciamo è assai scarsa, presumibilmente è andata in parte dispersa.
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Per circa due secoli è rimasta praticamente dimenticata
Il Prete Rosso compose due Gloria RV 588 e RV 589,
La partitura di un terzo, il RV 590, è andata purtroppo perduta.Le date di composizione costituiscono ancora materia discussione tra gli studiosi, anche se si ritiene che questi brani siano stati scritti scritti tra il 1703 e il 1717. In quel periodo Vivaldi era occupato presso l’Ospedale della Pietà di Venezia come maestro di violino e di canto per le fanciulle, chiamate ”putte” celebrate ovunque per la loro bravura.
Dei due pervenutici, il Gloria RV 589 è la partitura più eseguita ai
nostri giorni. In particolare viene eseguito il primo brano, l’Allegro ”Gloria in excelsis Deo”.
La composizione è divisa in dodici
movimenti,per coro, soli e orchestra,tromba, oboe, archi e basso continuo.
Si può ritenere che Vivaldi avesse come di consueto affidato l’esecuzione al coro delle Putte della Pietà, perchè non ci sono parti soliste per voci maschili. Le ragazze cantavano anche le parti del coro nel registro di basso trasportato di un’ottava.
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