la Prima guerra mondiale – Lo Stato (laicismo) si oppone alla Religione, nascono i Nazionalismi.
Di Massimo Introvigne.Per Benedetto XVI la Prima guerra mondiale non solo è molto più importante della Seconda per capire le radici della crisi dell’Europa ma è anche alle origini della Seconda e delle altre guerre mondiali, che derivano tutte da cambiali non pagate della Grande Guerra. Il risentimento delle popolazioni di lingua tedesca dopo la Prima guerra mondiale porta al potere Adolf Hitler (1889-1945) e genera la Seconda guerra mondiale. Le vicende della Prima guerra mondiale consentono ai comunisti di prendere il potere in Russia e di scatenare, dopo la Seconda, la Terza guerra mondiale, la cosiddetta Guerra fredda. Né ha torto chi sostiene che l’abolizione del califfato da parte di Kemal Atatürk (1881-1938) nel 1924 dopo il crollo dell’Impero Ottomano – un altro “prodotto” della Prima guerra mondiale – ha un ruolo decisivo nella nascita del moderno fondamentalismo islamico e quindi nelle cause remote della Quarta guerra mondiale, quella scatenata dall’ultra-fondamentalismo islamico contro l’Occidente…
…. Nel suo Il cubo e la cattedrale, il teologo cattolico americano – amico di Benedetto XVI come lo fu di Giovanni Paolo II – George Weigel ricorda le parole, pronunciate all’inizio della Prima guerra mondiale, dal ministro degli Esteri britannico sir Edward Grey (1862-1933): “Le lampade si stanno spegnendo in tutta Europa, e nella nostra vita non le vedremo mai più accese”. E quelle di Winston Churchill (1874-1965) in una lettera alla moglie: “Un’ondata di follia ha sconvolto la mente della Cristianità”. Per Weigel, come per Benedetto XVI, la domanda cruciale non è solo “Perché la guerra comincia?” ma “Perché nessuno la ferma? Perché non c’è nessuno con la volontà, l’autorità, o l’immaginazione morale e il coraggio necessari per tirare il freno d’emergenza quando è chiaro che il treno della civiltà europea sta marciando verso uno scontro di dimensioni catastrofiche?”. Eppure, come argomentavano Benedetto XV e il beato Carlo d’Asburgo, qualunque scopo ragionevole invocato dalle nazioni per continuare il conflitto avrebbe potuto essere raggiunto per altra via, evitando milioni di morti.
….. La risposta deve andare indietro nel tempo, e risalire alla nascita dei nazionalismi europei come apologie della nazione che si costruiscono separandola dalla religione (considerata pericoloso fermento di sentimenti di appartenenza a comunità più ampie di quelle nazionali, in specie la Cristianità), anzi combattendo la religione. Nazionalismo e laicismo in Europa sono indissolubilmente legati, fin dalla Rivoluzione francese, nonostante l’esistenza di pensatori – minoritari – che cercano di fondare nazionalismi su base religiose. Il nazionalismo francese e tedesco che è alla base della Prima guerra mondiale (e la sua versione un po’ parodistica dell’Italia nazional-massonica di Francesco Crispi, 1819-1901) avanza strettamente legato alla laïcité e al Kulturkampf, tentativi di espellere la religione dall’agone pubblico, in teoria confinandola alla sfera privata ma in pratica inseguendola e combattendola tramite l’educazione e la scuola laicista anche in quella sfera. Con la Prima guerra mondiale maturano le conseguenze inevitabili del laicismo. Aveva ragione Benedetto XV: un’Europa senza Cristo non è in grado di fermare la guerra, per ragioni anche politiche ma anzitutto morali. Il nazionalismo, continuando a procedere abbracciato al laicismo come fanno due storpi che cercano di sostenersi a vicenda, è diventato nazionalismo senza nazione, dunque – nei termini di Benedetto XVI – nichilismo.
UN BELLISSIMO ARTICOLO. i paragrafi riportati sono il mio invito a leggerlo tutto a : http://www.cesnur.org/2006/mi_12_02.htm