IL GRANDUCA A VENEZIA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Sempre risulta bello leggere gli Annali della città di Venezia dove possiamo rivivere questi bellissimi momenti della Storia della Serenissima….tanto si parla del Rinascimento Toscano e le ripercussioni artistiche della grande Firenze, ma qui possiamo leggere come non è di giustizia considerare solo quest’ultima la responsabile del momento aulico della Penisola Italica….
Anno 1628:
Cosimo II dei Medici, Granduca di Toscana, solennemente si festeggiava.
Accolto Cosimo in un palagio (palazzo) sopra il canal grande, già tutto splendidamente adornato di panni d’oro e di seta, e in cui certamente non mancavano servi in assise straricche, nè argenterie, nè qualsivoglia altra lautezza imprendeva il gran duca nel giorno appresso a visitar la città: tanto al pronipote del magnifico Lorenzo parve splendida e bella da chiamarla l’ottava meraviglia del mondo.
Se non che, lo stupore nell’attonito Medici accrescevasi quando nell’arsenale, pronto già trovandosi legname, ferro ed ogni attrezzo, vedeva innanzi a lui costruirsi nel breve spazio di un’ora una galea, e in un’altra ora gettarsi un grossissimo cannone, e spararlo.
Vagheggiava poscia dalle finestre del suo palagio lo spettacolo singolare di pomposissima regata; somma compiacenza provava nel trascorrere sotto candide tende di seta la merceria, le cui botteghe, soprabbondanti di varie merci, erano poste vagamente a festa, e ad assistere a un assai splendido festino, ove centocinquanta gentildonne ammirar facevansi più per la straordinaria quantità delle perle e delle gemme, che per la ordinaria bellezza e leggiadria delle loro persone.
Dopo una permanenza di otto giorni Cosimo riconoscente lasciava Venezia, e a Venezia intanto velea quella principesca visita ben cinquantamila ducati.