Acqua alta
Di Antonella Todesco
A memoria d’uomo fu senza dubbio l’alluvione del 4 novembre 1966 la causa dell’acqua alta più catastrofica per la città di Venezia. Quasi tutte le calli ed i campi furono sommersi.
Si salvarono solo quelle poche aree che un tempo erano cimiteri e per questo più elevate (come ad esempio S.Angelo e S. Beneto) e le zone di più recente costruzione come il Tronchetto e Piazzale Roma.
A tal proposito, a chi interessa approfondire, consiglio la descrizione dettagliata dei fatti narrata da Gigio Zanon ritrovabile cliccando qui
Ma la memoria d’uomo, si sa, è corta e per classificare l’entità dei fenomeni meteorologici bisogna metterli a confronto con quelli della stessa natura avveratisi in un lungo periodo di tempo.
Il più lontano ricordo di un’altissima marea è quello menzionato dal Trevisan (Della Laguna di Venezia) e dal Morosini (Historia Veneta) e si riferisce ad una procella che nell’823 DC avrebbe minacciato l’esistenza stessa della laguna; lidi ed isole interne andarono sommerse e così durevole fu l’inondazione che la gente diceva:”non in terra, neque in aqua sumus nos viventes”.
Il 13 settembre del 1240 si ebbe una marea alta più di sei piedi sopra le strade della città e nel 1285 più di otto piedi, come riferisce la Cronaca Svayer (un piede veneto era cm 34,76 per cui 6 piedi equivalgono a mt 2,07 e otto piedi a mt 2,78 al di sopra del piano stradale e cioè a circa mt 3,30 e mt 4,00 sopra il comune marino).
Il 4 aprile 1441 si ebbe una “garbinata” in cui perirono in mare 300 persone ed in Laguna affondarono 73 navi tra grandi e piccole le quali, rotti gli ormeggi e senza governo vennero ad infrangersi sulle fondamenta a ridosso delle abitazioni.
Il 16 ottobre 1521 “fu grandissima fortuna di vento e di pioggia sul fare del giorno e vi fu alta marea che ruinó la fondamenta della Pietà in più luoghi”.
L’8 dicembre 1600 Venezia fu allagata, soffiando lo Scirocco e l’acqua raggiunse i sei piedi (mt 2,10).
Il 16 dicembre dello stesso anno la mareggiata ruppe le difese del Lido Maggiore, Treporti, Malamocco e Chioggia con danni che superarono il milione di zecchini.
Il 18-19 successivo “orribilmente mugghiando” si alzò il mare verso Venezia “il cielo incutendo a tutta la città uno spavento terribile”. “Crebbe il mare con tanto impeto che rotto in diversi luoghi il Lido, corsero così acque alte nella città”.
La colma del 4 novembre 1966 potrebbe ricordare quella del 5 novembre 1686, con un intervallo di quasi tre secoli ma nei giorni 8-16-18-19 dicembre del 1600 si ebbero colme gravissime ripetutesi a distanza di qualche giorno soltanto e questo dovrebbe in qualche modo farci riflettere!
liberamente tratto da: “Venezia nei secoli” E. Miozzi