La chiesa più antica
Sconosciuto ai più, a due passi da Piazza Bra a Verona, si cela un edificio che ha il vanto di essere la chiesa più antica del Veneto, il sacello intitolato a Santa Teuteria e Tosca.
Secondo un racconto del secolo XVI, scritto dal vescovo della città scaligera, Agostino Valier, Teuteria nacque da una nobile famiglia anglosassone fra il VII e l’VIII secolo, si convertì al cristianesimo e crebbe sulla via della santità, finché un giorno un re pagano, Osvaldo, decise di prenderla a sposa ed ella fu costretta a scappare in Italia per sfuggirgli.
Giunta a Verona si nascose presso la vergine Tosca (o Tusca in originale), sorella del vescovo Procolo per sfuggire alle ricerche del re deluso.
Tusca era una vergine veronese che conduceva vita eremitica e godeva della devozione dei fedeli per la sua spiritualità, Teuteria decise quindi di vivere in intima comunione con Tusca fino alla morte, considerandola sua guida spirituale.
Fu il vescovo Annone nel 751 dC a consacrare la chiesa in loro onore, dopo avervi collocato i resti delle Sante ritrovati nel cimitero locale, ma l’edificio ha origini assai più antiche ed ha subito diverse modifiche nel corso della sua storia, ultima delle quale la quasi completa ricostruzione in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il saccello è edificato su un antico sito romano, lo testimoniano l’ubicazione sulla via Postumia, antica strada consolare d’epoca romana che congiungeva Genova con Aquileia e gli strati pavimentali oggi portati ad un livello quasi stradale. La prima struttura risale al secolo V ed appartiene probabilmente ai “martyria” sorti in epoca paleocristiana.
Nel XIV secolo divenne proprietà della famiglia Bevilacqua che lo riconvertì a cappella privata per le tombe di famiglia e modificò la pianta dell’edificio da croce greca a quadrangolare ottenendo così una chiesa a tre navate; all’interno infatti oltre all’arca delle sante innalzata su quattro colonne, si possono ancora trovare alcuni busti della famiglia e, a destra dell’altare la tomba di Francesco Bevilacqua, consigliere di Cangrande, signore di Verona.
Il saccello è semisconosciuto anche ai locali perchè è stato inglobato alla chiesa dei Santi Apostoli ed è spesso confuso con essa, inoltre sfortunatamente è aperto al pubblico solo in determinate occasioni e visitabile grazie ad un gruppo di volontari, un’altra occasione sprecata per valorizzare il nostro patrimonio!