Ancora sui confini marittimi Italia-Francia. Regalano zone pescose, in cambio di alcune secche.
Per Per la bellezza di 124 anni, dal 1892, l’Italia e la Francia non hanno avuto alcuna impellente necessità di definire i confini, inerenti l’ attività di pesca nelle aree di mare loro prospicienti.Nel frattempo sono intervenute parecchie vicende storiche, morti e nascite di forme di governo, crisi, ribaltamenti, riforme, soldati francesi e italiani si sono vicendevolmente ammazzati in un paio di guerre mondiali, ma a pescare si è sempre continuato .
Una decina di anni fa si decise di ridefinire i confini, in base a direttive Onu. Trattative cominciate nel 2006 col governo Prodi, riprese con Monti nel 2012 e, lo scorso 21 marzo 2015 a Caen in Normandia, il Governo Renzi, con la firma di Gentiloni
Da queste trattative, l’Italia esce regalando ai francesi delle belle fette di mare, guarda caso ottime zone di pesca, in cambio di alcune secche. Nulla si è mai saluto su queste trattative, i pescatori stessi, del tutto ignari, sono stati fermati dai francesi per avere sconfinato e costretti a pagare per ottenere il rilascio.( Cosa strana, pare che francesi ai confini ci tengano).
Di seguito, articoli aggiornati sulla vicenda. Aggiornato per quel che è possibile, visto che nessuna autorità di governo, nemmeno il fantasma/ministro che ha apposto la firma si degna di spendere una parola su una decisione che avrà sicuramente conseguenze per la nostra economia..
Ci piacerebbe che qualcuno avesse la compiacenza di fare luce sulle motivazioni che hanno portato a queste decisioni che a tutti appaiono sconsiderate. Il silenzio del ministro firmatario lascia spazio a ogni genere di illazioni, che in Italia spesso, per quanto incredibili e strampalate, ci azzeccano.
http://www.difesaonline.it/geopolitica/tempi-venturi/litalia-cede-acque-territoriali-alla-francia