Colleoni grande condottiero, “le galee par montes”. Esequie che rimasero nella storia.
Bartolomeo Colleoni grande condottiero veneto del XV secolo. (nato a Solza, tra il 1395 ed il 1400 – Malpaga, 3 novembre 1475) … inventò pure il carro armato!
Colleoni compì, tra le altre cose mirabili dal punto di vista militare, un’impresa leggendaria, al servizio di Venezia durante la guerra del 1439, per la disputa del Lago di Garda. Anche se non ebbe buon esito, alla fine, sbalordisce ancor oggi per le difficoltà tecniche superate: egli con l’aiuto e l’ingegno di Sorbolo da Candia (Creta) trasferì un’intera flotta, dal mare al lago (in lacu Gardae).

statua equestre che sormonta il sarcofago del condottiero nella cappella opera dello scultore Amadeo.
Una trentina di navi, tra cui due galeoni e sei galee, risalì l’Adige partendo da Venezia, arrivando a Mori. Da lì con l’aiuto di carrucole e funi, ed impiegando 2000 buoi, le trascinarono per i monti lungo la valle del Cameras e fino a passo San Giovanni, poi le calarono con mille difficoltà fino a Torbole, dove il naviglio parzialmente smontato, fu rimesso in ordine e calato in acqua.

monumento funebre alla figlia quattordicenne Medea, sepolta assieme al suo canarino imbalsamato. il Colleoni è raffigurato in ginocchio. L’uccellino le fu poi tolto dalla chiesa.
Colleoni le arma, alcune le lega assieme innalzando in mezzo un castelletto e ideando così una specie di corazzata. Consiglio a tutti l’acquisto del cd dei Calicanto, che tratta della “mirabile impresa” in un brano famoso titolato “Galeas par montes”. Di una suggestione incredibile, che fa venire i brividi a chi l’ascolta.
Non riassumo qui le sue imprese di condottiero, ma a sottolineare le qualità umane di questo grande veneto, riporto le sue azioni nel declinare della sua vita:
negli ultimi 22 anni al servizio come comandante supremo delle armate di terra della Serenissima, costruì due monasteri a Martinengo, e alla morte della figlia Medea, incaricò Giovanni Amodeo di costruire la cappella di famiglia (ora considerata uno dei più importanti monumenti architettonici dell’epoca rinascimentale) nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Quando morì la moglie fece testamento distribuendo i suoi beni in parti uguali alle figlie rimaste, ma destinando somme a monasteri, chiese, e pagando i debiti dei suoi “massari”.
Lasciò a Venezia, l’amata Patria, la somma enorme di 300.000 ducati con la richiesta che gli venisse eretta una statua in sua memoria. A Malpaga, ove risiedeva, per rendere i suoi terreni ancor più produttivi, si impegnò in bonifiche audacissime, creando canali e spianando persino colline.
Alla sua morte, il 2 novembre 1475, suonarono le campane, e man mano tutti i paesi limitrofi imitarono la chiesa di Malpaga, fino ad arrivare a Venezia in una staffetta di cordoglio unanime per la perdita di così grande anima. Anche i Cannoni, prima di Bergamo, poi di Brescia, Verona Vicenza, Padova e Venezia, seguendo l’onda dei rintocchi, spararono a salve.
Il Colleoni usò per la prima volta nella battaglia di Molinella a Ricciardina le armi da fuoco, e impiegò le spingarde montate su piccoli carri, avendo l’intuizione geniale del carro armato.