LA PIETAS CRISTIANA E I SENATORI DELLA REPUBBLICA DEL LEONE.
Niente fa capire meglio lo spirito di servizio cristiano che animava l’aristocrazia veneta, di questa immagine del Grevenbroch, un pittore che descrisse la vita veneziana della prima metà del Settecento.
Tutto girava intorno alla Fede, che non era solo apparenza, ma realizzazione concreta, attraverso Leggi e comportamenti quotidiani. E così un governo che erroneamente oggi viene definito da qualche disattento storico, oligarchico, ricordava a se stesso di essere al servizio anche dei più umili. In ogni modo venivano incoraggiati lasciti, donazioni, opere per aiutare gli ultimi, fossero essi donne vedove, orfani o anche invalidi incapaci di provvedere alle proprie necessità elementari.
Per gli ammalati bisognosi, il ricovero negli ospedali era gratuito, come il vitto relativo alla degenza, e pure agli imputati che non potevano pagare un avvocato in tribunale, provvedeva un giudice di ufficio, sceltotra i migliori ed esperti. Tuttavia si aiutavano i meritevoli, i lazzaroni, i delinquenti e i parassiti venivano puniti e magari spediti al remo.
Tornando all’immagine, a ricordare lo spirito di servizio anche verso i più umili, il giorno del Corpus Domini, una processione imponente si snodava in Piazza San Marco, Doge e Messer Grando (il Capo della Cancelleria Ducale) in testa, erano seguiti dai Senatori, ognuno dei quali portava a braccetto un povero, un invalido, in modo da manifestare in un atto di grande valore simbolico, l’attenzione dei governo veneto, verso gli ultimi, come raccomandano ancora i Vangeli e come aveva insegnato San Marco ai veneti Padri.
Questa stampa del Grevembroch riassume quindi più di tanti discorsi lo spirito di servizio e di “pietas” evangelica che animava l’aristocrazia veneta. i senatori accompagnano ognuno un derelitto al lavaggio dei piedi fatto dal Patriarca in basilica di San Marco. oggi una scena del genere non è più possibile vederla.