Cantiamo “Napoleone massimo trionfante nel tempo della gloria”, a Venezia.
Di Luigina Pizzolato

la statua di Nap, che ritrae i Tiranno in una posizione da “giocatore di bocce”, come qualche malizioso ha notato, imposta al museo Correr
E’ in corso in queste settimane, in vari e importantissimi luoghi cittadini, un Festival dedicato al compositore buranese Baldassarre Galuppi. Nel secolo XVIII° egli fu apprezzatissimo musicista e portò il nome e la cultura di Venezia in vari Paesi d’ Europa. Fu anche Maestro di Cappella in San Marco, e bene fanno i veneziani a rendergli ogni anno i dovuti onori.
Avendo lasciato questa terra nel 1785, a Galuppi fu risparmiato di vedere la fine della Serenissima, pochi anni dopo. Chissà che direbbe il buon Baldassarre a vedere sulle locandine illustranti il programma del Festival a lui dedicato, musiche omaggianti l’uomo che pose fine alla millenaria Repubblica.
Probabilmente si sarà inteso inserire questo componimento celebrativo, Napoleone Massimo trionfante nel tempo della gloria, come curiosità, singolare e bizzarra trovata. In questo anno 2015 che segna il Bicentenario della Battaglia di Waterloo. l’Orchestra che prende il nome da San Marco sta portando in giro per il Nordest il componimento di Antonio Miari, scritto per le nozze imperiali di Napoleone e Maria Luigia d’Asburgo ed eseguito nel 1810 nel teatro di Belluno. Miari, conte bellunese, ricoprì vari incarichi durante la municipalità e il Regno italico, e conservò titolo e proprietà anche con i nuovi regimi.
Napoleone nel 1806 aveva quasi completato la soppressione di chiese, monasteri, parrocchie, requisendone le proprietà ed asportando denaro e ogni genere di preziosi, arredi, opere d’arte, paramenti, tappeti e quanto potesse avere un qualche valore.
Anche la Confraternita di San Rocco fu sciolta, ma il ciclo delle opere di Tintoretto venne riconosciuto messaggio di particolare importanza religiosa e grazie a una dispensa vicereale firmata da Eugenio di Beauharnais, rimase al suo posto. I teleri non presero la via di Parigi come moltissime opere d’arte che arricchivano chiese, dimore e palazzi. Anche la chiesa e le altre pertinenze della Scuola Grande intorno al Campo San Rocco furono reintegrate. Non così avvenne per i terreni in Terraferma e molte proprietà in città, oltre che per beni mobili, tutto andò requisito e persino distrutto.
Nonostante alla Scuola Grande il generale corso abbia risparmiato la totale spoliazione, suona (è il caso di dirlo) stonato eseguire in un luogo tanto significativo un componimento inneggiante a Napoleone trionfante. Stonato anche perchè, volendo commemorare il Bicentenario della celebre battaglia, a Waterloo nel 1815 furono altri a trionfare.
Curiosamente, il concerto prevede anche musiche beethoveniane. Nessuno, credo, ignora che Beethoven, dopo aver dedicato a Napoleone la sua Terza Sinfonia, ne strappò rabbiosamente il frontespizio, quando vide l’alone di liberatore cadere, e Napoleone incoronarsi imperatore.
Sarebbe una banalità, alla vigilia del 7 ottobre in cui Venezia festeggiava solennemente l’anniversario dell’epica vittoria di Lepanto, suonare le musiche celebrative dei Gabrielli, ma Napoleone trionfante è davvero fuori luogo. Dispiace che anche la Regione e altre Istituzioni, che stanno trascurando e limando risorse anche nei servizi essenziali, si preoccupino di dare assenso o sostegno a iniziative a glorificazione di un personaggio tanto nefasto per Venezia e i Veneti.
Peccato che una scelta poco opportuna e ancor meno condivisa, nonostante la prestigiosa Sede del concerto, costringerà anche molti cultori della musica a rinunciare a presenziarvi. Si potrà affermare che il Festival ha fini esclusivamente culturali e non ricerca il mero rientro economico. E’ scelta saggia, di questi tempi? E poi che peccato sminuire una lodevole iniziativa in omaggio a un Grande Veneziano ficcandoci dentro un altro omaggio, quello a un Corso, piccolo di statura e grande nelle nefandezze.
Impeccabile intervento! La banana republic è oggi la terra degli ignoranti e di sicuro tutte le istituzioni che hanno appoggiato l’iniziativa non si rendevano conto di quel che facevano… immancabile la sponsorizzazione del Comune di Venezia… cambiati i musicisti a Ca’ Farsetti, la musica esaltatrice di Napoleone e deturpatrice della storia veneta e del glorioso passato della Veneta Serenissima Repubblica, non è cambiata: http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/30676