CASANOVA E IL CONCETTO DELL’AMORE. LA NEGAZIONE DELLA FEMMINILITA’ DELL’ISLAM,
Millo Bozzolan
Questa notarella non vuole certo fare del Casanova un eroe dell’Occidente. Fu un avventuriero, giustamente condannato dal governo di allora, in quanto appartenente alla massoneria e non vogliamo auspicare una società senza alcun freno morale. L’ideale sarebbe che le mogli fossero fedeli ai mariti, e viceversa, e che nessuno sentisse certi “stimoli” che rendono necessarie, ad esempio, le professioniste dell’eros. Ma quella è una società utopica, come ben sapeva il pur cristianissimo stato veneto, che quindi tollerava anche il peccato della carne, purché chi vi indulgeva, non facesse “pubblico scandalo”. La prostituzione, ad esempio, era regolamentata, e aveva i suoi spazi. I guadagni erano tassati, come era giusto che fosse, senza alcuna ipocrisia, e le prostitute eran pur sempre esseri umani . Non erano considerate delle cose, come invece succede nei paesi islamici, a maggior ragione se praticano ” quel mestiere”. Alcune, lo sappiamo dalla storia, erano ammirate e corteggiate dal fior fiore dell’aristocrazia; delle vere e proprie “etere”, nel senso greco classico del termine: intellettuali ascoltate anche nei salotti letterari, come Veronica Franco.
Tutto il contrario insomma, di quello che avviene nell’universo islamico, che certi utopisti vorrebbero presente ancora più numeroso, nella povera Europa d’oggi, sempre più allo sbando, dato che è incapace di riconoscere i suoi valori antichi.
Tornando al Casanova: egli amò innumerevoli donne, di ogni età e condizione: dalla servetta di Preganziol che voleva imparare la “lingua” toscana alla più raffinata dama della corte di Francia: ma le sue conquiste non erano solo possessioni ossessive di un corpo femminile. Lui le penetrava e conquistava soprattutto nella mente, le faceva sue se erano “prede” in qualche modo di valore, non solo per il fisico, ma per la loro anima particolare.
Per lui sarebbe stata ben poco appetibile una donna ridotta a mero oggetto, a schiava del piacere. Donna quindi privata della propria personalità e femminilità . Cosa questa inconcepibile nella testa dei “profughi” mussulmani, che a Colonia, come ormai in tutte le città d’Europa, considerano l’altra metà del cielo, come un essere privo di volontà propria, senza il diritto di scegliere e di farsi scegliere, o semplicemente, di abbigliarsi a proprio piacimento. Libere anche di mostrare il proprio corpo, in privato come in pubblico.
La grande storia dell’arte dell’Europa antica e moderna,senza il nudo e la sua libera rappresentazione, dalla Grecia in poi, accadrebbe che i musei del mondo sarebbero con gran parte delle sale vuote di quadri e statue. Persino l’arte religiosa ne risentirebbe a morte.
Ecco quindi che anche l’avventuriero Casanova è stato, a modo suo, un testimonial importante della visione della vita dell’Occidente, contrapposta all’oscurantismo islamico che ormai è all’assalto della nostra maniera di vedere e di concepire la libertà dell’individuo. Concetti questi (libertà dell’individuo e della donna) incompatibili per i “nuovi europei”.