Charles Dickens scrive al suo amico John Forster
di Simonetta Dondi Dell’Orologio
niente di quello che ho sentito di Venezia può evocare la sua magnifica e stupenda realtà.
Le immagini più fantastiche delle Mille e una notte non sono nulla in confronto a Piazza San Marco e all’impressione che si prova una volta entrati nella chiesa. La reale magnificenza di Venezia va oltre la più stravagante fantasia di un sognatore.
L’oppio non riuscirebbe a creare il sogno di un luogo simile, e nessuna suggestione potrebbe creare le sembianze altrettanto incantevoli.
Tutto quello che avevo sentito, letto o fantasticato su Venezia è lontano mille miglia. Sai che quando le aspettative sono alte tendo a restare deluso, ma Venezia è superlativa, è oltre, è al di fuori dell’immaginazione umana. Non è mai stata considerata a sufficienza. Solo a vederla piangeresti”.
(Novembre 1844)