COME ERA ARMATO IL FANTE VENETO ALL’ARRIVO DI NAPOLEONE. MA PARLIAMO ANCHE DI ALTRO.
Millo Bozzolan
Buffetteria
Per il fante era prevista una giberna detta tasco di pelle di bulgaro nera, sorretta da una cintura in pelle di bufalo verniciata di bianco. All’interno del tasco un supporto in legno forato, conteneva le cartucce e qualche attrezzo. Sul davanti vi era un leone di San Marco d’ottone, in moeca e con il corno dogale in testa. Una cintura bianca in vita serviva per appendervi il fodero della baionetta, nero con puntale di ottone. Gli ufficiali avevano i pendenti che sorreggevano il fodero dello spadino, verniciati di bianco, adorni di leoncini di color argento o oro a seconda del grado. Tale sistema era previsto anche per la fibbia della cintura (pendon) che sorreggeva la spada. Le scarpe erano quelle in uso allora, basse e con la fibbia. La suola era rinforzata da una serie di chiodi, come si usava ancora 50 anni fa nell’esercito italiano. Le ghette erano nere (erano chiamate “stivaletti”) di tela robusta e partivano da sopra il ginocchio. Erano in dotazione anche ai bassi ufficiali, privi di cavalcatura.Armamento
Il fante usava il fucile veneto modello Tartagna (progettato dall’allora omonimo capitano di artiglieria nella seconda metà del ‘700) che traeva ispirazione da un modello prussiano di metà ‘700 (probabilmente ne era la replica) e derivava dal precedente modello Gasperoni, era munito di baionetta con lama larga alla foggia austriaca. La lunghezza era notevole, erano previste ben quattro fascette in ottone per fissare la canna al legno.
L’ufficiale sfoggiava uno spadino e usava in battaglia un paio di pistole appese a tracolla del cavallo, davanti alla sella. I bassi ufficiali, non muniti di cavalcatura, si armavano come i fanti, con un fucile. Il sergente usava, al posto dello spadino, una spada ricurva a lama larga detta “palossetto”, simile al briquet francese. Tale spada era in dotazione a tutti i fanti fino al 1788, con la divisa bianca, per poi essere abbandonata, probabilmente per ridurre i costi o perché si riteneva superflua avendo già il soldato la baionetta.
Piedilista reggimenti fanteria al 1790
Regg. Veneto Real
Regg. Treviso
Regg. Verona
Regg. Rovigo
Regg. Padova
Più altri altri 13 con il nome del colonnello Comandante, per un totale di 18. Ad essi si debbono comunque sommare i reggimenti degli oltremarini o “Schiavoni”, i più famosi e valenti soldati di lingua il lirica, al servizio di San Marco. Erano a tutti gli effetti considerati “Nazionali”, essendo sudditi veneti, a differenza (naturalmente) dei reparti italiani arruolati negli altri stati.
Fonti
Paleologo Oriundi, I Corsi nella fanteria Italiana, 1912
Barbarich, La campagna di Napoleone in Italia, 1908
Uniformi militari italiane del ‘700, Rivista Militare, 1976
G. Falavoro, L’esercito veneziano del ‘700, ed. Filippi
Museo Correr per le illustrazioni del Paravia, ufficiale dell’esercito
Archivio di Stato di Venezia
Museo dell’arsenal Venezia